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Il Procuratore nazionale Antimafia boccia i ''pm eletti dal popolo''

Il procuratore nazionale Grasso respinge con forza la proposta del Carroccio

25 maggio 2009

Un no netto, quello espresso dal procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, alla proposta avanzata dalla Lega dell'elezione diretta dai magistrati (LEGGI).
"Ho visto le esperienze di altri Paesi - ha detto il procuratore al termine del dibattito con gli studenti nell'aula bunker di Palermo, sabato scorso per il 17° anniversario dalla strage di Capaci - per esempio, negli Stati Uniti c'è la possibilità di eleggere le magistrature minori. Per essere eletti si schierano o con i conservatori o con i repubblicani. Se vogliamo far entrare anche di più la politica nella magistratura - ha evidenziato - è una soluzione, ma io sono assolutamente contrario". "La magistratura - ha ribadito Grasso - deve essere considerata un valore per i cittadini. Non vorrei esprimere io un parere ma vorrei che fossero i cittadini ad esprimere un parere sulla magistratura e sul suo operato, se vogliono contare su questa parte dello Stato che tanti successi miete ogni giorno".

Rispetto ai continui attacchi della politica alla magistratura, Grasso ha sottolineato che "c'è sempre insofferenza per chi controlla, per chi vuole la legalità". "C'è sempre insofferenza perché ognuno vorrebbe essere libero completamente. Ma - ha sottolineato - in una democrazia le libertà si devono compensare. Non esiste una libertà non limitata da un contrappeso. Se un potere raggiunge la supramazia su un altro, allora non siamo più in democrazia".
Rispondendo infine a una domanda di uno studente su possibili infiltrazioni mafiose nella ricostruzione in Abruzzo, il procuratore nazionale antimafia ha concluso: "Dobbiamo evitare che i fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo finiscano per rimpinguare le casse della mafia e degli speculatori. Dove c'è odore di soldi - ha aggiunto - la mafia si presenta. Dobbiamo vigilare - ha concluso - perché il popolo abruzzese abbia il risarcimento che si merita". [Adnkronos]

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25 maggio 2009
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