Il progetto definitivo per il Ponte sullo Stretto sarà approvato entro il 15 luglio
Entro giugno è attesa la valutazione di impatto ambientale
"Abbiamo risposto a tutte le richieste che ci sono state presentate e il rapporto con la Commissione è stato costruttivo", ha detto in proposito l'amministratore delegato della società annunciando inoltre di non aver ancora avuto "nessun tipo di richiesta sullo studio di impatto ambientale da parte della Commissione europea". Ciucci non ha comunque escluso che il progetto possa essere migliorato: "Ciò che non figura nel progetto preliminare può comunque essere inserito e migliorato in fase di attuazione".
L'amministratore delegato della Stretto di Messina è quindi tornato a garantire che il traffico atteso una volta completata la struttura, garantirà la redditività dell'opera. "Noi abbiamo studiato il problema per lungo periodo, sviluppato diversi scenari, alcuni favorevoli e altri sfavorevoli, ma abbiamo visto che in tutti i casi c'è una redditività adeguata. Certo se poi si sostiene che esiste un rischio... beh in questo caso rispondo che il rischio è fisiologico per qualsiasi opera imprenditoriale", ha sottolineato. Ciucci ha quindi annunciato che il recente aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro sarà in grado di garantire il 40% del fabbisogno per la costruzione dell'opera.
Ma dove sono i privati che dovrebbero sborsare i soldi? Così Legambiente replica alle affermazioni di Ciucci. "Sentiamo ancora vantare la presunta redditività dell'opera - osserva l'associazione -, ma allora perché a pochi mesi, come assicura Ciucci, dall'approvazione del progetto, all'orizzonte non si vede nemmeno un privato disposto a fare la sua parte? Forse le solide argomentazioni sui vantaggi del ponte non sembrano agli addetti ai lavori cosi solide".
E Legambiente ricorda come, a oggi, "i soli soldi destinati al ponte sono quelli che, tramite varie società, ha deciso di investire il ministero delle Finanze. Saranno i cittadini, dunque, a pagare l'opera. Quegli stessi cittadini che ne guadagneranno pedaggi più cari se viaggiano in treno e che in treno continueranno a viaggiare a una velocità media degna dei primi anni del secolo scorso: 24 km/h".
Fonte: La Sicilia