Il programma del presidente
Le nuove parole d'ordine per la Sicilia: Meritocrazia, Legalità e Trasparenza
E’ stata una data "insolita" quella per convocare la seduta all'Assemblea regionale siciliana per le dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione, Rosario Crocetta. La riunione all’Ars, infatti, si è tenuta alla vigilia di Natale e sala d'Ercole, presieduta da Giovanni Ardizzone, come era facile immaginare, non era al gran completo. Dal tavolo del governo mancavano gli assessori Franco Battiato e Luca Bianchi, con deleghe al Turismo e all'Economia. Non era presente il professore Antonio Zichichi, Crocetta non ha ancora firmato il decreto di nomina. Ai loro posti, tra i banchi del governo, gli altri assessori. Assenti anche quattro deputati regionali su 90.
Crocetta ha esordito con un invito alla cittadinanza: "I siciliani - ha detto fra l'altro - possono essere orgogliosi di essere siciliani. In tre settimane abbiamo chiuso la programmazione europea che non si chiudeva da un anno e abbiamo messo in campo sei milioni di euro a vantaggio dell'economia dell'isola, abbiamo risolto il problema del patto dei sindaci che ci permette di sbloccare altre ingenti somme, tra cui altri 6 milioni per l'energia eolica, abbiamo proposto già le prime norme sulla incompatibilità e sulla trasparenza amministrativa, abbiamo iniziato a fare le prime denunce di irregolarità della macchina amministrativa. I siciliani avrebbero ragione di essere orgogliosi di questo governo".
I fondi Ue (per il periodo 2012-2014 per una spesa di 6 miliardi di euro), ha spiegato Crocetta, saranno stanziati nelle aree di crisi come Termini Imerese, per le imprese che operano nelle zone colpite da calamità naturali, misure a favore delle fasce deboli, del precariato, della diversabilità, per i collegamenti nord-sud, quelli con l'aeroporto di Comiso, per lo sviluppo nelle 17 zone franche urbane e per il 'patto dei sindaci' con 5 miliardi. "Molte opere - ha detto il governatore - possono essere subito appaltate perché ci sono i progetti esecutivi".
Mentre, sono 13 le società pubbliche che entro febbraio verranno stoppate. Tredici società "che pur essendo in liquidazione da una decina d'anni hanno continuato a spendere". Su un'altra trentina di compartecipate partiranno i controlli per valutare la loro funzionalità ed eventualmente procedere alla dismissione.
Dopo aver rivendicato le prime iniziative, Crocetta ha parlato della spending review regionale. "Ora - ha detto - c'è un governo che dà la priorità alle cose importanti". Serve "un lavoro insieme al Parlamento sulla spending review, in modo da rendere omogenee le misure prese. Non possiamo andare in direzioni diverse". Crocetta si riferiva all'ipotesi di una legge che regoli i rapporti tra governo e Parlamento, proposta dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone. Il "governatore" ha proposto di costituire una task force di governo e Assemblea regionale per lavorare insieme. "Ho registrato una grande sintonia tra la Giunta da me presieduta e il Presidente dell'Assemblea regionale siciliana - ha detto - in tema di spending review". Ma "l'esecutivo è impegnato non solo sul fronte del tagli, bensì anche sulla riqualificazione e rimodulazione della spesa".
Crocetta ha spiegato che nel prossimo bilancio ci saranno tagli alla spesa per un miliardo di euro. Il governo dovrebbe approvare in questi giorni il bilancio di previsione per il 2013 in giunta, assieme all'esercizio provvisorio, in modo da portare il documento contabile in assemblea regionale per l'approvazione entro il 31 dicembre. Crocetta non è entrato nei dettagli, ma ha assicurato che "lo stato sociale non sarà toccato" e che "saranno eliminati alcuni sprechi". "Questi tagli - ha affermato - ci daranno credibilità di fronte all'Unione europea, al governo nazionale, ai mercati". "Bisogna essere leali e sinceri - ha proseguito - Se sono stati prodotti 5 miliardi di debiti, significa che la Regione spende più di quanto incassa, questo meccanismo va interrotto. Se dovessimo essere coerenti, la previsione non dovrebbe superare la spesa di cassa del 2012; non bisogna guardare solo alla capacità di competenza e di indebitamento, ma al patto di stabilità e ad altri vincoli".
Crocetta si è poi riferito all'alta velocità, garantendo che essa "entra in Sicilia". "Non sono promesse né sogni - ha affermato - ma programmazione concreta che viene fatta dalla Regione con lo Stato e sblocca dopo i fondi comunitari anche questa parte di fondi destinati alle infrastrutture". "Abbiamo già inserito nella programmazione - ha proseguito - la realizzazione di arterie importanti. Nei giorni scorsi ho incontrato Moretti delle Ferrovie e il ministro Barca e posso dire che a gennaio chiuderemo la programmazione sulla prima parte che riguarda le ferrovie siciliane. Avremo il doppio binario nella Palermo-Catania e nel tratto Enna-Catania. L'obiettivo sarà di arrivare in 5 anni di abbattere di almeno un'ora e mezza il tempo che ci vuole per arrivare da Palermo a Catania e collegare i due aeroporti in un ora e venti".
Sulle grandi vertenze del lavoro, Crocetta ha poi assicurato: "Affronteremo le vertenze Fiat, Keller, Cantieri navali, aziende chimiche siciliane e varie nei primi mesi del 2013".
Il governatore Rosario Crocetta ha poi letto davanti ai deputati dell'Assemblea il programma che presentò durante la campagna elettorale. "Ho registrato il programma dal segretario comunale di Tusa, il comune dove risiedo prevalentemente da qualche mese e oggi lo ripresento perché bisogna confermare tutti gli impegni assunti in campagna elettorale" ha detto. Poi ha aggiunto: "Scusate se ci saranno alcuni verbi sbagliati perché nel programma erano coniugati al futuro e adesso dovrebbero essere letti al presente".
"Bisogna cacciare la mafia dalla Regione siciliana - ha poi affermato con forza il governatore - La mafia deve essere cacciata dagli appalti e dai subappalti. Le imprese che denunciano il pizzo, invece di essere discriminate, come spesso accade oggi, riceveranno sostegno pubblico". E sulla struttura amministrativa regionale ha detto: "Deve essere più snella e meno costosa e in grado di rispondere ai cittadini e alle imprese. Fondamentale il codice etico, all'insegna della legalità e traparenza, dell'abolizione delle incompatibilità. La nuova parola d'ordine è meritocrazia. Basta al ricorso al personale esterno se non dopo un'attenta valutazione". I dirigenti generali, ha aggiunto, "non saranno più contrattualizzati dagli organi politici, la loro nomina avverrà in base alle competenze. Invieremo un ddl all'Ars ma nelle more dovremo nominare i dirigenti per non paralizzare l'amministrazione".
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Repubblica.it, Lasiciliaweb.it, GdS.it]