Il programma energetico nazionale
Il governo è consapevole che per avviare il cammino verso il nucleare serve un largo, largo consenso
"Il governo è consapevole che una mancata larga condivisione delle scelte può comportare un serio ostacolo al cammino del programma nucleare nazionale".
Ad affermarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondendo a un'interrogazione dell'Italia dei valori nel corso del question time sui criteri di localizzazione dei siti che ospiteranno le future centrali nucleari italiane. Le decisioni, ha rilevato Vito, "saranno assunte attraverso il previsto coinvolgimento e necessario consenso dei soggetti interessati a livello territoriale".
La delega contenuta all'articolo 25 della Legge Sviluppo, varato recentemente dal Parlamento, ha spiegato Vito, "definisce principi e criteri direttivi per l'emanazione dei decreti che definiranno i dettagli relativi alle diverse fasi del programma nucleare del nostro Paese. Il governo pertanto è delegato a definire i criteri per la localizzazione degli impianti e non già a stilare elenchi di alcun tipo". La specifica definizione dei siti, ha aggiunto il ministro, "è competenza di una successiva attività di tipo anche autorizzativo che sarà sviluppata nel rigoroso rispetto delle modalità fissate dalla legge previa verifica della strettissima rispondenza delle caratteristiche tecniche dello specifico progetto ai requisiti di sicurezza prefissati. La richiamata delega del governo sarà esercitata tra l'altro attraverso una determinazione di elevati livelli di sicurezza dei siti anche al fine di tutelare la salute della popolazione e dell'ambiente".
I richiamati decreti legislativi, ha sottolineato ancora Vito, "dovranno essere adottati, previa acquisizione, non solo del parere delle competenti Commissioni parlamentari ma anche dal parere della Conferenza unificata. E' la stessa legge Sviluppo a stabilire espressamente che tale autorizzazione sia rilasciata su istanza del soggetto richiedente previa intesa con la Conferenza unificata". Conferenza unificata che "rappresenta la sede istituzionale idonea per affrontare problematiche territoriali specifiche".
L'Idv da parte sua "denuncia la scelta scellerata e omicida" del governo che ha deciso di rilanciare il nucleare in Italia "contro la volontà del popolo italiano che si è espresso in un referendum". Il duro attacco nel corso del question time è arrivato da Antonio Di Pietro, che ha sottolineato la necessità di puntare "allo sviluppo delle energie alternative come il solare, l'eolico e le biomasse" che sono fonti energetiche "meno costose".
Di Pietro ritiene che per quanto riguarda la localizzazione dei siti "il governo deciderà da solo". Per il leader dell'Idv, infatti, la legge Sviluppo parla chiaro: "Per la Conferenza unificata non c'è parere vincolante". Per questo, ha osservato, "metà delle regioni hanno già fatto ricorso alla Corte Costituzionale".
Intanto Claudio Scajola ha delineato i tempi per la nomina dei vertici dell'Agenzia del Nucleare. "Stiamo valutando una serie di nomi di grandissimo prestigio da sottoporre al premier e al presidente della Repubblica - fa sapere il ministro dello Sviluppo economico - Li definiremo entro la fine dell'anno".
In Sicilia, intanto, sono 139 impianti rinnovabili - Dal 2005 al 21 ottobre di quest'anno l'assessorato regionale all'Industria ha rilasciato 139 autorizzazioni per impianti di sfruttamento di fonti rinnovabili per una potenza complessiva di 1.305,775 megawatt. I dati sono stati resi noti dall'assessorato. Sono 88 gli impianti fotovoltaici, 26 quelli eolici, 15 di biomassa, 6 cavidotti, 2 di cogenerazione, 1 solare termodinamico, 1 di biogas. I 26 impianti eolici (4 in provincia di Agrigento, 2 nel nisseno e 2 nel Catanese, 3 a Enna e 3 a Messina, 6 nel Palermitano, 1 a Ragusa e 5 nel Trapanese) sviluppano complessivamente una potenza di 1.031,25 megawatt. Mentre gli 88 impianti fotovoltaici producono 115,328 megawatt. Dall'insediamento dell'assessore Marco Venturi l'attività dell'assessorato ha subito un nuovo impulso. "Sono state concesse - dice Venturi - 12 autorizzazioni nel periodo che va da giugno ad ottobre: 8 relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici, 3 per le biomasse ed uno per un impianto eolico". Sono complessivamente 1.198 le istanze in attesa di autorizzazione presso il dipartimento Industria (servizio II-Risorse energetiche e minerarie): 146 per l'eolico, 31 per le biomasse, 6 per il termosolare dinamico, 1.004 per il fotovoltaico, 4 per gli ibridi, per una potenza complessiva pari a 13.037,63 megawatt. Il numero di impianti fotovoltaici, rispetto al numero complessivo di istanze, è pari all'84,30%, l'eolico arriva al 12,26% ma i 146 impianti di quest'ultimo settore svilupperanno una potenza pari al 60,18% (circa 7800 megawatt), mentre i 1004 impianti fotovoltaici arriveranno a produrre circa 4300 megawatt.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it]
- Nucleare sì ma non nel mio giardino... (Guidasicilia.it, 07/10/09)