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Il punteruolo rosso sta sfigurando il nostro territorio

Mentre l'avanzata del coleottero killer sembra inarrestabile, gli studiosi continuano cercare la giusta soluzione

18 marzo 2009

La fisionomia di molti luoghi della Sicilia, per colpa dell'implacabile "punteruolo rosso", sta inevitabilmente cambiando. Le palme continuano a morire e sembra che a nulla siano valsi alcuni interventi conservativi con la sperimentazione di metodiche atte a preservare la parte vegetativa delle piante infestate. Gli esperti dicono che sono oltre 11.000 le palme colpite, già morte o destinate a morire comunque.
Gli entomologi sostengono che il "punteruolo rosso" è una meraviglia della natura, quanto a resistenza e a capacità di sopravvivenza, e che, per quanto lo studino, non riescono a trovare un sistema efficace per debellarlo. Quando una pianta, infestata e morta, viene abbattuta i parassiti l'abbandonano e spostano la loro attenzione sulle piante vicine, ancora sane ed è così che l'infestazione si propaga. Da qui la necessità di non abbandonare i tronchi tagliati a terra, ma di rimuoverli subito con attenzioni adeguate. L'altra misura - a questo punto, soltanto per cercare di limitare il danno, - è quella di adoperarsi il più possibile per effettuare una "diagnosi precoce" delle palme già infestate e quella - altrettanto urgente - di agire con tempestività sulle palme presenti nei giardini e nei fondi privati.

Nei giorni scorsi a Palermo sono state sistemate 500 trappole con set di feromoni per catturare da 40 a 50 mila esemplari adulti di punteruolo rosso. L'operazione rietra nella campagna "Adotta una trappola" alla quale possono partecipare, uffici, caserme, condomini e privati e alla quale hanno già preso parte circa venti scuole. A coordinare il progetto è il dipartimento di Scienze entomologiche dell'Università di Palermo, e finanziato dall'Assessorato regionale alla Presidenza con 23 mila euro.
"L'obiettivo - ha spiegato il professore Stefano Colazza, ordinario di Entomologia agraria - è quello di rimuovere il maggior numero di insetti, cercando di rispettare l'ambiente. Non possiamo cospargere le piante e le città di prodotti chimici altamente inquinanti e nocivi alla salute per debellare gli attacchi del punteruolo rosso. In particolare, dal 26 ottobre 2008 sono vietati i trattamenti con prodotti fitosanitari, nella aree pubbliche e giardini privati. Abbiamo bisogno, invece, di utilizzare metodi biologici e avere la collaborazione dei privati. Ecco perché abbiamo già coinvolto, in questo percorso, le scuole. Pur non essendo risolutivo, il metodo delle trappole è molto importante per il significato educativo e sociale con il coinvolgimento responsabile di un gran numero di cittadini e studenti". "Le trappole - ha spiegato infine il professore - sono provviste di un chip RFID, un identificativo elettronico che, dialogando con un palmare dotato di un software sviluppato appositamente, consente di acquisire informazioni utili per la gestione della trappola come la posizione Gps e i tempi di decadenza delle sostanze attrattive utilizzate. Lo stesso palmare è stato utilizzato per memorizzare i dati delle catture".
Sperimentato a Marsala tra aprile e ottobre scorsi, il sitema di trappole ha dato ottimi risultati: in sette mesi sono stati catturati 3.200 esemplari adulti, di cui oltre 2.000 femmine, del terribile fitofago delle palme che negli ultimi due anni ha stravolto l'aspetto del paesaggio siciliano.

Insieme all'istallazione delle trappole è stato presentato anche un vademecum, preparato dal Servizio fitosanitario regionale in collaborazione le Università di Palermo e Catania, con le indicazioni utili per la prevenzione e la terapia, le informazioni sul monitoraggio e su come procedere alla segnalazione delle palme infestate, al loro abbattimento con relativa distruzione. Per la prima volta, c'è quindi una vera e propria guida ufficiale della Regione che servirà ad aiutare privati ed enti locali.
Dal riepilogo regionale, effettuato dall'Azienda foreste demaniali, emerge che nel periodo luglio 2007-febbraio 2009, sono 11.686 le palme infestate, di cui 7.345 già eliminate. Palermo, Trapani e Catania le province più colpite. Prevista anche la revisione urgente del decreto assessoriale 294 del 2007 sulle misure fitosanitarie per il controllo e l'eradicazione del punteruolo rosso, con l'introduzione di modalità differenti di intervento nelle zone di insediamento e nelle altre zone di più recente infestazione. Allo studio anche l'accelerazione dell'iter per la costituzione di un elenco pubblico regionale di imprese per il servizio di abbattimento.
[Per consultare la mappa della diffusione e la scheda dei sintomi del punteruolo rosso: www.regione.sicilia.it/agricolturaeforeste e www.terrasicilia.it]

- "Il giardiniere e il conte, «soci» salva-palme" di F. Cavallaro (Corriere.it)

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18 marzo 2009
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