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Il racket nella Palermo bene

L'elenco dei negozi e delle attività imprenditoriali vessate dal pizzo tra viale Strasburgo e via Libertà

12 febbraio 2010

Bar, ristoranti, gioiellerie, negozi di calzature e persino alberghi, attività che si trovano in viale Strasburgo e via Libertà e nelle strade limitrofe alla via dello shopping a Palermo pagavano il pizzo.
A fare l'elenco dei negozi e delle attività imprenditoriali vessate dal racket delle estorsioni è stato il pentito Maurizio Spataro che ha riempito i verbali dei pm anche nell'inchiesta per l'omicidio di Giovanni Bonanno, fatto sparire col metodo della lupara bianca, l'11 gennaio 2006.
Il pentito ha raccontato di essersi occupato di estorsioni per conto della famiglia di Resuttana all'epoca in mano al boss Tanino Fidanzati, arrestato lo scorso novembre a Milano, come riporta il Giornale di Sicilia. "Mi sono in particolare occupato - ha detto Spataro - delle estorsioni in danno di Piero Caccamo, parrucchiere di viale Strasburgo, degli esercizi commerciali Di Martino e sono al corrente delle estorsioni in danno di Palumbo e Gigante e di Giglio In, che versa 18.000 euro l'anno tramite il suo giardiniere". "Su via Libertà - ha detto ancora ai pm - mi risulta che pagano, tra gli altri, il bar Aluia, Fiorentino, Bagagli su entrambi i lati della strada, Pizzo&Pizzo, Visiona, il Baretto, pizzeria Biondo, Schillaci calzature e l'hotel Excelsior". [ANSA]

- In carcere il giovane e il vecchio boss (Guidasicilia.it, 07/12/09)

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12 febbraio 2010
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