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Il “Re Umberto” del PCI. Chi è Giorgio Napolitano

11 maggio 2006

Giorgio Napolitano, 81 anni il prossimo 29 giugno, (è nato a Napoli nel 1925), soprannominato “Re Umberto” per la somiglianza fisica con l'ultimo Savoia regnante, è un dirigente comunista di lungo corso e uno dei padri della Repubblica antifascista.
Fu per molti anni il leader dell'ala amendoliana e riformista del Pci, contrapposta prima e dopo la segreteria Berlinguer alla sinistra interna guidata da Pietro Ingrao. E proprio a Ingrao si deve la genesi del termine spregiativo di "migliorista", riferito a quei comunisti (lo stesso Napolitano, Macaluso, Cervetti, Chiaromnte) che lavoravano per l'unità con il Partito socialista e per il definitivo rifiuto della mitologia rivoluzionaria.

Partigiano - Dopo la laurea in giurisprudenza fondò nel 1942 un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni contro i nazisti. Nel 1945 aderisce al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario federale a Napoli e Caserta. Eletto deputato nel 1953, successivamente è responsabile della commissione meridionale del Comitato centrale del PCI, di cui diviene membro a partire dall'VIII congresso (1956).
Dopo essere entrato, a partire dal X congresso, nella direzione nazionale del partito, dal 1976 al 1979 ne fu responsabile della politica economica mentre dal 1986 al 1989 ne dirige la commissione per la politica estera e le relazioni internazionali.
Esponente della corrente moderata e socialdemocratica nel luglio del 1989 fu ministro degli esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimette all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiara favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.
Fu anche il primo dirigente comunista invitato negli Stati Uniti dove i circoli democratici mostrarono un certo interesse. Napolitano non poteva non essere uno dei più convinti sostenitori della svolta della “Bolognina”, provocata dal crollo del muro di Berlino. Dopo la nascita del Pds ha lavorato con successo per un ingresso del nuovo partito nel Pse, e ha portato avanti l'idea di creare in Italia un grande partito socialista.

Presidente della Camera e Ministro dell'Interno - Più volte capogruppo alla Camera dei Deputati del PCI, dal 1989 al 1992 è stato parlamentare europeo, e proprio nel 1992 venne eletto Presidente di Montecitorio al posto di Oscar Luigi Scalfaro, che divenne Presidente della Repubblica Italiana.
Successivamente, Romano Prodi lo nominerà Ministro dell'Interno del suo governo nel 1996.
Un dirigente dell'ex Pci al Viminale era una novità assoluta, impensabile ai tempi della Prima Repubblica, ma non suscitò alcun scalpore, tanto quel nome era stimato anche dagli avversari.
Dopo la caduta dell'esecutivo guidato da Prodi, è stato europarlamentare dal 1999 al 2004 tra le fila dei Democratici di Sinistra.
Nel 2005 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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11 maggio 2006
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