Il referendum, ma senza Election Day
Il Cdm ha fissato il referendum sullo stop alle trivelle per il 17 aprile
Il Consiglio dei ministri ha fissato il referendum sullo stop alle trivelle: la consultazione si terrà il 17 aprile. Il Cdm ha infatti approvato il decreto per l'indizione del referendum popolare relativo all'abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine hanno durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. In pratica si ridefinirà la durata delle concessioni offshore già in corso.
Al momento però, sfuma l'ipotesi di accorpare la consultazione popolare con il primo turno delle amministrative. Un "election day" avrebbe tra l'altro fatto risparmiare centinaia di milioni di euro ai cittadini e favorito una maggiore partecipazione al referendum. Secondo Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Clima ed Energia di Greenpeace, quella del governo "è una decisione antidemocratica e scellerata, una truffa pagata coi soldi degli italiani. Renzi sta giocando sporco, svilendo la democrazia a spese di tutti noi. È chiarissima la sua volontà di scongiurare il quorum referendario, non importa se così si sprecano centinaia di milioni di soldi pubblici per privilegiare i petrolieri. L'allergia del premier alle prassi del buon governo, però, troverà questa volta risposte nuove, ovviamente democratiche e pacifiche".
Proprio nei giorni scorsi Greenpeace ha lanciato una petizione per chiedere a Renzi e Alfano un Election Day, la petizione ha raccolto in brevissimo tempo oltre 68 mila firme.
Greenpeace auspica ora che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui spetta l'atto ultimo di indizione del referendum, respinga la data proposta dal governo per consentire una votazione effettivamente democratica.