Il Referendum si farà il 21 giugno
Raggiunta l'intesa sul referendum. Pronta una 'leggina' per far svolgere la consultazione
Via libera della Conferenza dei capigruppo del Senato alla possibilità di esaminare ed approvare in tempi brevi un disegno di legge che consenta lo svolgimento del referendum elettorale il 21 giugno, accorpandolo con i ballottaggi per le amministrative. Per la cosiddetta 'leggina' dovrebbe arrivare oggi l'ok della Camera.
E' quanto emerso ieri dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, durante la quale tutte le forze politiche, ad eccezione dell'Italia dei Valori, hanno espresso la disponibilità a votare in sede deliberante, quindi senza passare dall'Aula, il provvedimento che soltanto per questa consultazione referendaria consente di andare oltre il termine del 15 giugno.
Durante la riunione il governo, per bocca del ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, ha manifestato la disponibilità a far votare il referendum il 21 giugno insieme ai ballottaggi per le amministrative, in caso di approvazione da parte del Parlamento di una legge che consentisse di spostare il voto oltre il termine ultimo attualmente fissato nel 15 giugno. La proposta è stata elaborata dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, e oggi l'Aula della Camera voterà l'assegnazione in sede deliberante. Dopo il parere della commissione Bilancio, già da questa sera potrebbe arrivare il voto della commissione Affari costituzionali, con la trasmissione del testo al Senato dove, durante la Capigruppo di ieri, è emersa la volontà di seguire lo stesso iter.
Una procedura condivisa dal Partito democratico, che con il capogruppo alla Camera Antonello Soro ha comunque ribadito la preferenza del suo partito per votare il 7 giugno. Considerando però il "colpevole" no di governo e maggioranza a questa ipotesi, "meglio il risparmio modesto" garantito dall'accorpamento il 21 giugno che "nessun risparmio".
Contro l'assegnazione del provvedimento in sede deliberante si è espresso invece l'Idv, denunciando con il vicecapogruppo Fabio Evangelisti "l'aggiramento del regolamento", che sulle norme elettorali richiede l'unanimità per seguire questa procedura e definendo quindi un "sofisma" la motivazione in base alla quale ci si trovrebbe in presenza di referendum e non di legge elettorale, perché in questo caso la consultazione popolare "incide sulle norme elettorali".
In attesa dell'approvazione della 'leggina', il governo nel Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe comunque fissare il referendum per il 14 giugno.
La bozza della proposta elaborata da Cicchitto prevede che "i referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno. Nel caso di contemporaneo svolgimento dei referendum con il secondo turno di votazione per le elezioni dei presidenti delle Province e dei sindaci, per tutti gli adempimenti comuni si applicano le disposizioni previste per i referendum". [Adnkronos/Ing]