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Il regista Paolo Benvenuti ritorna a girare in Sicilia con un film su Caravaggio

29 luglio 2005

''Mi spiegarono che "Segreti di Stato" non incassava, ma questo è palesemente falso. E allora, che dire? Evidentemente, non si doveva mettere in discussione la versione ufficiale di Portella della Ginestra. Il massacro di quel primo maggio 1947 doveva essere attribuito solo alla banda Giuliano.
Due anni fa, la parola d'ordine era impedire il dibattito. Ecco perché "Segreti di Stato" è difficilmente reperibile anche in dvd e in videocassetta. Poco importa che gli studi degli storici confermino le perplessità sollevate dal film. E' una censura che ha la stessa matrice di quella che oscurò le stragi nazifasciste, dal '45 al '47''

Proprio per il suo impegno artistico e politico, domani, sabato 30 luglio, a Benvenuti sarà assegnato il premio Horcynus Festival, nello scenario al naturale del Parco, tra il mare dello Stretto di Messina e il panorama della Calabria sullo sfondo.
''Mi fa piacere ricevere qui questo riconoscimento, in uno spazio che esalta la bellezza e il senso dell'utopia. Oggi, tornando in Sicilia, una terra che una personalità come Danilo Dolci ha contribuito a farmi amare, mi torna in mente con amarezza la mia ultima esperienza a Palermo. Alla fine del confronto su "Segreti di Stato", non trovai più l'auto che avevo noleggiato al mio arrivo. Mi si fece capire che si trattava di un segnale. La mia presenza non era gradita. Insomma, bisogna lasciare le giovani generazioni a un eterno presente privo di memoria, che li mantenga facilmente manipolabili da una falsa democrazia''.

Per il regista di film ambientati nel passato come "Confortorio" e "Gostanza da Libbiano", invece, ''solo dalla conoscenza della storia può derivare la comprensione dell'oggi e la capacità da parte dei ragazzi di progettare il futuro. Da qui il disappunto per il silenzio che i politici e gli intellettuali siciliani hanno imposto sul mio film''. Di conseguenza, è abortita l'idea di una trilogia dedicata al rebus Giuliano e alla Sicilia, raccontando anche la vicenda di Salvatore Ferreri, un poliziotto infiltrato nella banda e poi fatto fuori dai carabinieri dopo la strage di Portella.
''Non esiste il clima giusto per poter continuare questo lavoro di scavo. Tuttavia, il mio prossimo film sarà comunque ambientato in Sicilia, nella Siracusa del Seicento''. Al centro della scena Caravaggio, impegnato nella creazione del dipinto dedicato al seppellimento di Santa Lucia. ''La sua pittura mi permette di avviare una riflessione sul cinema e sul punto di vista etico del regista. L'Istituto del restauro di Roma mi ha aiutato a ricostruire l'evoluzione creativa alla base del quadro. Presto sarò impegnato nei sopralluoghi, tra Ortigia e l'Orecchio di Dioniso. Per me, il tocco di Caravaggio è cinema allo stato puro''.

Marco Olivieri

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29 luglio 2005
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