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Il Regno delle due Immondizie

L'Emergenza Rifiuti: mentre in Campania si arrestato politici e professori in Sicilia arriva l'Esercito

03 giugno 2009

Parliamo di rifiuti e ne parliamo prendendo in esame due Regioni, la Campania e la Sicilia, i territori più importanti di quello che un tempo fu il Regno delle due Sicilie.

Cominciamo dalla Campania, dove questa mattina una raffica di arresti (tutti ai domiciliari) ha interessato una quindicina di persone "importanti" tutte coinvolte  in un'inchiesta sui rifiuti. A finire in manette anche il presidente della provincia di Benevento, Aniello Cimitile.
A quanto si apprende, gli arresti sarebbero relativi al filone dell'inchiesta del 2005 sui rifiuti in Campania che riguarda le commissioni di collaudo degli impianti di cdr nella regione. Numerose le ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari, funzionari della Regione Campania.
Secondo l'accusa, gli arrestatati avrebbero certificato l'idoneità di impianti sotto sequestro o la conformità del cdr. L'indagine è centrata, in particolare, sui collaudi degli impianti di combustibile da rifiuti (cdr), oggi riconvertiti in impianti per la tritovagliatura. Collaudi falsati, che hanno determinato la produzione di rifiuti da smaltire non conformi.
Titolari dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione commissariale i pm Giuseppe Noviello e Paolo Firleo.

Rimanendo sempre sullo stesso tema, i rifiuti, ma spostandoci nella parte più sud del Regno, in Sicilia, la situazione a Palermo rimane critica. Cumuli di immondizia e decine di cassonetti sono stati dati alle fiamme anche la notte scorsa nel capoluogo siciliano, dove solo da ieri è ripresa regolarmente la raccolta. I vigili del fuoco hanno ricevuto circa 60 segnalazioni e hanno dovuto inviare le autopompe per spegnere i roghi che erano divampati in numerose zone della città, dal centro alla periferia.
Intanto oggi entrano in azione anche 150 militari del Genio, così come deciso nel corso della riunione operativa presieduta dal sottosegretario Guido Bertolaso che si è svolta lunedì scorso in prefettura (LEGGI).
In arrivo anche altri 40 autocompattatori dati in prestito da altri Ato per smaltire in tempi rapidi le circa 4.400 tonnellate di rifiuti che si sono accumulate negli ultimi giorni a causa dello 'sciopero bianco' proclamato dai dipendenti dell'Amia, la ex municipalizzata che gestisce il servizio di raccolta.

L'eliminazione delle tonnellate di rifiuti  costerà circa 100 mila euro al giorno e la situazione dovrebbe tornare alla normalità in 10/15 giorni e non in una settimana come promesso da Bertolaso. Complessivamente, dunque, per ripulire la città servirà un milione di euro. A farsi carico della spesa, che servirà a fornire all'azienda i mezzi necessari al servizio, sarà la Protezione civile.
L'Amia, sulla quale grava un deficit di 150 milioni di euro ed è sull'orlo del fallimento, ha solo 30 autocompattatori funzionanti. Cento sono fermi perché necessitano di interventi di ordinaria manutenzione come la sostituzione di gomme, che l'azienda non ha potuto fare per mancanza di denaro.
Al termine di un altro incontro che si è tenuto ieri in Prefettura, e alla quale hanno partecipato il responsabile regionale della Protezione civile Salvatore Cocina, i dirigenti delle 26 società d'ambito siciliane e alcuni gestori privati, è stato deciso che la Protezione civile pagherà la manutenzione di una ventina di mezzi guasti che torneranno dunque in strada. Inoltre verranno noleggiati dalle società d'ambito 40 mezzi con autisti - l'Amia metterà a disposizione gli operai -: 24 usati e 16 nuovi che saranno forniti da un Ato di Catania. L'esercito metterà a disposizione due pale meccaniche e un bobcat. Infine, verranno noleggiati due caterpillar e un bomak per movimentare i rifiuti nella discarica di Bellolampo e fare spazio all'enorme quantità di spazzatura in arrivo che, altrimenti, non potrebbe essere smaltita.

L'Esercito del Pulito - L'Esercito italiano comincerà a pulire Palermo dallo Zen: quattro squadre di militari, con le pale meccaniche, andranno con gli operatori Amia a ripulire il quartiere San Filippo Neri.
Alle 17 di ieri, 24 ore dopo la visita in città di Bertolaso, erano state rimosse appena 700 tonnellate di rifiuti. Oltre cinquemila erano ancora per terra o dentro ai cassonetti. Drammatica anche la situazione di cestini e strade: ieri, per mancanza di mezzi, hanno lavorato appena 18 spazzini.
Questa mattina interventi straordinari saranno effettuati anche a Borgo Nuovo e a Bonagia, grazie alle quattro pale messe a disposizione dalla Provincia.
Tra le tante incognite, rimane quella più grande e più inquietante: la discarica di Bellolampo che - senza l'aiuto di nuovi mezzi - non riuscirà a far fronte all'enorme mole di rifiuti che dovrà essere scaricata. Per scongiurare il rischio di un nuovo blocco della raccolta, la protezione civile dovrebbe fare arrivare due pale cingolate e un compattatore per movimentare Bellolampo.

Il piano per far cessare l'emergenza - La protezione civile regionale ha ottenuto la disponibilità da 11 Ato di 24 mezzi, per i quali pagherà noleggio, autista e carburante. Altri 16, mai utilizzati, verranno prestati dall'Ato di Catania: per metterli in strada la Regione pagherà bollo e assicurazione. Verranno trovati anche tre mezzi, due la pale cingolate e un compattatore per schiacciare i rifiuti, per movimentare la discarica di Bellolampo e saranno riparati venti mezzi Amia. I 40 compattatori degli Ato, però, non saranno disponibili prima di domani: per farli circolare fuori dalla loro provincia serve un nulla osta. "Gli interventi - ha spiegato Salvatore Cocina - dureranno da dieci a quindici giorni. L'andamento della raccolta sarà costantemente monitorato".
L'Amia invece conta, già da oggi, di riuscire a raccogliere almeno 1300 tonnellate di rifiuti al giorno, contro le 900 che recupera normalmente. I compattatori, i 30 disponibili e i 20 che aggiusterà la protezione civile, si divideranno tra centro e periferia. Ieri sono state pulite via Libertà, piazza Politeama, Settecannoli, corso dei Mille e Brancaccio.

Emergenza rifiuti a Palermo: esposto del Codacons - L'emergenza rifiuti a Palermo inizia a tingersi anche di note legali. Il Codacons ha infatti deciso di presentare una denuncia per chiedere di verificare su eventuali reati di omissione in atti d'ufficio, versamenti in discariche abusive o violazioni sulle raccolte differenziate e quelle fatte dai commercianti.
Ad annunciare l'azione legale è il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi che dice: "E' necessario fare chiarezza perché gli unici a subire danni sono i cittadini, costretti a pagare un servizio che non funziona".
Dal Codacons è anche partita la proposta di un disegno di legge bipartisan per la sospensione della tassa sui rifiuti dove non viene effettuata correttamente la differenziata.

Berlusconi, la sinistra e l'immondizia a Palermo - Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè, contraddice Silvio Berlusconi: "Che c'entra Leoluca Orlando con i rifiuti a Palermo? Stiamo attenti. Non vi è dubbio che un peccato di origine esista, che immagino sia quello che vogliono affibbiare a Orlando. Un peccato legato alla questione dei precari che in qualche maniera abbiamo dovuto sistemare e molto sono stati sistemati in questa municipalizzata. Ma sono convinto che il vero uomo sia quello che sa anche chiedere scusa e riconoscere i propri errori".
Miccichè ha commentato così le accuse del premier all'ex sindaco ("E' sua la colpa dell'emergenza rifiuti", aveva detto Berlusconi), intervenendo a Klauscondicio: "E degli errori sono stati fatti in quest'ultimo periodo anche dalla politica - ha aggiunto -. E si continuano secondo me a fare. Il problema è che questo tipo di azienda spesso vengono affidate a dei politici che non hanno idea di come gestirli".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, Repubblica.it, La Siciliaweb.it]

- "Nemmeno il Comune pagava la Tarsu" di G. Trovati (Il Sole24ORE)

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03 giugno 2009
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