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Il reo Cesare Previti affidato ai servizi sociali. Lavorerà presso il Centro Italiano di Solidarietà di Don Picchi

20 febbraio 2007

Condannato definitivamente a sei anni di reclusione (di cui tre condonati grazie all'indulto) per la vicenda Imi-Sir, Cesare Previti deve scontare ancora un anno e sette mesi di pena. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha quindi deciso di affidare l'ex ministro della Giustizia ai servizi sociali. Previti stesso, inizialmente, si era proposto come consulente legale di Operation Smile, una fondazione che organizza missioni umanitarie per aiutare i bambini, il tribunale invece ha deciso di affidarlo al Ceis (Centro Italiano di Solidarietà) di Castel Gandolfo, che fa riferimento a Don Mario Picchi.
Il provvedimento, firmato dal giudice Laura Longo, è motivato con poche righe. Vengono accolte, in sostanza, le richieste della difesa. Gli orari a cui sarà tenuto Previti ''sono quelli che dovranno essere stabiliti dalla Ceis'' - si spiega nel provvedimento - ma devono comunque essere ''contenuti'' nella ''forbice'' prevista dal magistrato, che va dalle 7 del mattino alle 23 di sera. L'ora di ritorno nella sua abitazione, a piazza Farnese, è però tassativa, si ripete.

''Previti da noi? Non vedo la straordinarietà della notizia. Non è il primo che viene da noi, è come tanti altri''. Questo il commento a caldo di Don Mario Picchi, fondatore del Ceis. ''Noi non prendiamo contatti con chi arriverà da noi - ha detto il sacerdote - e non serve a nessuno curiosare su queste cose, ci sono cose più importanti''. Cosa farà Previti, però, ancora non è possibile saperlo. ''Non so ancora di che cosa si occuperà'', ha tagliato corto Don Picchi.

L'affidamento ai servizi sociali non avrà comunque effetti sul procedimento in corso in Giunta per le Elezioni di Montecitorio per la decadenza del deputato forzista dal seggio parlamentare, a seguito della sentenza di condanna definitiva. A sottolinearlo è stato Gianfranco Burchiellaro (Ulivo), relatore dell'istruttoria svolta dal Comitato delle incompatibilità. ''La valutazione largamente condivisa - ha osservato Burchiellaro - è che l'affidamento non modifichi il fatto che Previti siede ancora alla Camera senza averne i requisiti. Siamo ancora in presenza di una sentenza di interdizione perpetua dai pubblici uffici''. Quindi la Giunta va avanti. Questa settimana sono previste ben due sedute, nelle quali si continuerà a discutere sulla richiesta di decadenza fino ad arrivare a un voto. Se il voto sarà positivo, Previti avrà 20 giorni di tempo per presentarsi in audizione alla Camera. Allo scadere dei venti giorni, se Previti non si farà vivo, la palla passerà all'Aula per la decisione definitiva.

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20 febbraio 2007
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