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Il rigassificatore a Porto Empedocle si farà

La Regione ha dato il via libera. Alla Sicilia andranno 50 milioni di euro l'anno

21 gennaio 2009

La Regione siciliana ha dato il via libera alla realizzazione del rigassificatore a Porto Empedocle (AG). La Conferenza di servizi ha rilasciato l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto, dopo la firma del decreto da parte dell'assessore all'Industria, Pippo Gianni, potranno cominciare i lavori.
Ad annunciarlo è stato l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti. Enel detiene il 90% del progetto. L'investimento previsto é di circa 600 milioni e il rigassificatore ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa il 10% del mercato italiano. L'impianto sarà gestito da Nuove Energie, società partecipata al 90% da Enel e al 10% da imprenditori.
"L'inizio dei lavori - ha detto l'ad di Nuove Energie, Giuseppe Luzzio - avverrà verosimilmente nel secondo semestre di quest'anno e i lavori dureranno dai quaranta ai cinquanta mesi".
"Utilizzeremo soprattutto gas nigeriano - ha spiegato ancora Conti - ma potremmo fare riferimento anche ad approvvigionamenti da paesi con i quali abbiamo già rapporti come l'Algeria, l'Egitto, il Qatar e gli Emirati Arabi. Questa è una risposta in positivo per difendere l'autonomia degli approvvigionamenti energetici di un paese". "Ora l'approvvigionamento di gas nigeriano, che fa un giro turistico dal nord della Francia - ha concluso Conti - costa al paese 150-170 milioni di euro in più all'anno".

"Firmerò il decreto - ha detto l'assessore Gianni - non appena Nuove Energie trasferirà la sua sede legale e fiscale da Roma in Sicilia".
Con il trasferimento da Roma in Sicilia della sede legale di Nuove Energie, la Regione ha stimato di incassare ogni anno circa 50 milioni di euro, come proventi di tasse e imposte, destinati "non a spese correnti ma a investimenti, e una quota per i servizi sociosanitari". L'assessore Gianni ha sottolineato che "la Regione è in grado di soddisfare in tempi rapidi le richieste delle aziende e allo stesso tempo di garantire lo sviluppo del nostro territorio. In soli sei mesi abbiamo rilasciato ad Enel tutte le autorizzazioni necessarie per costruire il rigassificatore". Nel corso della trattativa, l'assessore ha anche chiesto ad Enel di sbloccare la quota inserita nelle bollette dell'energia che pagano i siciliani, destinata a investimenti. Secondo alcuni calcoli, si tratterebbe di circa 7 milioni di euro.

Il comune di Porto Empedocle entra nel capitale sociale con la quota dello 0,5%. L'altro ieri sera il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto e i responsabili di Enel Produzione, Enel Trade e Nuove Energie, hanno sottoscritto l'accordo sulle misure compensative, elaborate dall'advisor Nomisma, legate alla costruzione dell'impianto di rigassificazione nell'area portuale. Misure che sono state ratificate ieri mattina presso l'Assessorato Regionale all'Industria. Si tratta di ricadute sia dal punto di vista economico che infrastrutturale. In sostanza il Comune di Porto Empedocle entra con la quota dello 0,5 per cento nella Società Nuove Energie che una tantum verserà nelle casse comunali 12 milioni di euro oltre alla quota annuale prevista nel corso dell'opera di 1.800.000 Euro indicizzati. A queste somme andranno ad aggiungersi la percentuale dello 0,025 per cento per ogni mille metri cubi rigassificati, come bonus energia e una parte di queste risorse potrà essere devoluta ai Cittadini per l'abbattimento dei costi delle bollette del gas. Naturalmente entrando nel pacchetto azionario di Nuove Energie il Comune potrà partecipare alla divisione degli utili. Le ricadute in termini di infrastrutture si estenderanno soprattutto alla zona portuale.

E' previsto a spese dell'Azienda, la risistemazione della banchina crocieristica d'intesa con la Regione Siciliana e gli altri enti locali territoriali e il dragaggio di manutenzione per tutta la durata utile dell'impianto che permetterà così il superamento dell'atavico problema dei bassi fondali. Si tratta, quest'ultimo, di un accordo definito di "Area vasta" in quanto le ricadute coinvolgeranno non solo il Comune di Porto Empedocle ma tutto il territorio provinciale e permetteranno di far diventare lo scalo empedoclino tra i grandi porti nazionali.
Sempre il Comune di Porto Empedocle  ha ottenuto il finanziamento totale da parte di Nuove Energie di un'altra grande opera pubblica d'interesse socio-culturale ancora in via di definizione. Nell'accordo siglato si prevede la riconversione della Centrale termoelettrica da olio combustibile a metano, contro il parere della Provincia Regionale che invece ne aveva chiesto lo smantellamento, salvaguardando così l'occupazione. Nelle assunzioni di personale l'Azienda ha sottoscritto l'impegno a favorire, a parità di requisiti e competenze, unità locali. Infine verrà creato un Centro di Documentazione all'interno dello stabilimento  allo scopo di favorire il cosiddetto turismo industriale per visite guidate all'avveniristico impianto da parte di studenti e delegazioni internazionali. Il Comune di Porto Empedocle ha ottenuto contrattualmente anche che, al termine della vita dell'impianto di rigassificazione, la Società sia obbligata entro e non oltre tre anni dalla dismissione, a riconsegnare i luoghi  così come sono stati consegnati prima dell'insediamento.

Confindustria Sicilia ha valutato positivamente non solo i benefici che questa infrastruttura avrà sull'attuale crisi energetica, ma anche le ricadute che la sua realizzazione avrà sull'occupazione e sul sistema manifatturiero in un periodo di grave recessione. "Così come hanno con tempestività autorizzato l'avvio di un'opera così importante per l'economia siciliana e per la soluzione della crisi del gas, con la stessa celerità crediamo debbano completare l’iter per il via libera al rigassificatore di Priolo", hanno affermato in una nota gli industriali.



Legambiente: "Una sconfitta per la politica siciliana" - "L'approvazione del rigassificatore di Porto Empedocle rappresenta una sconfitta per la politica siciliana". E' questo il punto di vista espresso dal presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana. "Non siamo contro i rigassificatori - spiega - ma siamo convinti che il nostro paese si debba dotare al massimo di tre, quattro impianti che, per ragioni economiche prima ancora che ambientali, dovrebbero essere localizzati in prossimità dei territori in cui il gas viene consumato, in prevalenza nel Centro-Nord, visto che in Sicilia si consuma meno del 10% del gas che già attraversa la regione per andare su per l'Italia". "Lo stesso amministratore delegato di Eni - aggiunge - ha sottolineato in una audizione della commissione Ambiente come fare i rigassificatori in Sicilia rappresenti un costo in più per la bolletta degli italiani. Quello di Porto Empedocle rischia di ipotecare la riqualificazione di un'area industriale dismessa che si trova al centro di uno dei più importanti comprensori turistico-ambientali del Mediterraneo". "L'approvazione di questo progetto rappresenta una sconfitta per la politica siciliana - ha continuato Fontata - che ancora una volta svende il proprio territorio ai grandi soggetti industriali chiedendo in cambio le solite elemosine. Enel realizzerà un impianto che provocherà un danno irreversibile per tutto il comprensorio della Valle dei Templi".

[Informazioni tratte da Ansa.it, www.milanofinanza.it, www.agrigentoweb.it]

- Via i millenari templi, largo al rigassificatore! (Guidasicilia.it, 26/11/08)

- L'intrigo del gas nella Valle dei Templi

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21 gennaio 2009
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