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Il rigassificatore di Porto Empedocle

Lo Stato ha dato ragione all'Enel. Un investimento di oltre 800 mln di euro e che darà occupazione a 900 persone

21 luglio 2011

L'iter per la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle targato Enel si è sbloccato. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del gruppo guidato da Fulvio Conti contro la decisione dello scorso anno del Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, del comitato cittadino "No Rigassificatore" e di diverse associazioni ambientaliste che si erano schierati contro la realizzazione dell'impianto.
Da ieri ora è noto solo il dispositivo della sentenza, con cui Palazzo Spada "accoglie gli appelli principali" e quindi bisognerà attendere ancora per conoscere le motivazioni della decisione, che comunque arriva a chiudere una vicenda annosa, da cui è dipesa la ripresa dei lavori per completare un impianto con una capacità di 8 miliardi di metri cubi all'anno.
Riparte così un investimento di oltre 800 milioni di euro, con lavori che durerebbero 54 mesi, ovvero quattro anni e mezzo. Un cantiere destinato a dare occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessiterà di 120 persone (200 con l'indotto).
Il piano aveva ottenuto il via libera già nell'ottobre del 2009, con l'autorizzazione della Regione Siciliana insieme ai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture. Ma la decisione era stata subito criticata dal Comune di Agrigento, che con altre associazioni ha fatto ricorso al Tar del Lazio nel gennaio 2010. Volontà che è stata accolta dal Tribunale, determinando il blocco dei lavori per l'impianto. A questo punto Enel, attraverso Nuove Energie, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar.

"Enel accoglie con profonda soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato. Il rigassificatore è fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti del Paese, strategico per l'integrazione verticale dell'Enel nella filiera del gas naturale e di grande stimolo per lo sviluppo dell'economia Siciliana", ha dichiarato l'amministratore delegato di Enel Conti.
Soddisfazione arriva anche dalla politica, attraverso il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, e dal fronte sindacale. "Una buona notizia per l'intero paese perché abbiamo un urgente bisogno, oggi ancor più di ieri, di diversificare l'approvvigionamento del gas". Così il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, e il responsabile energia del sindacato, Antonio Filippi, hanno commentato la decisione del Consiglio di Stato. I due dirigenti sindacali hanno sottolineato come "le difficoltà nell'approvvigionamento registrate con la crisi libica oggi e con quella tra Ucraina e Russia negli anni passati ci dicono quanto sia importante diversificare: adesso, infatti, potremmo essere in grado di acquistare gas naturale liquefatto anche in altre parti del mondo, il che dà garanzie certe di approvvigionamento energetico al nostro paese perché senza energia non c'è sviluppo economico e occupazionale che tenga". Nel merito del progetto, hanno osservato Solari e Filippi, "si prevedono 800 milioni di investimento e 50 milioni di opere compensative che andranno a sviluppare e a fortificare il territorio, come ad esempio attraverso la costruzione della nuova banchina che ospiterà navi da crociera per valorizzare la valle dei Templi". Il tutto, proseguono, "si svolgerà attraverso uno sviluppo armonioso del territorio che si intreccia con l'esigenza di modernità, dando una salvifica boccata di ossigeno a quel pezzo di Sicilia attraverso i mille occupati che nei prossimi mesi costruiranno l'opera e gli oltre duecento lavoratori, tra diretti e indiretti, che saranno impiegati a regine". Lo sviluppo del terminal del gas di Porto Empedocle è quindi "importante per l'Italia, per la Sicilia e per la salvaguardia ambientale del territorio coniugando modernità, esigenze energetiche e valorizzazione del territorio". La Cgil infine ha ribadito che "nell'elaborazione che stiamo avviando del piano energetico nazionale va intrapresa una strada, così come stabilito dal nostro ultimo congresso, che premi le energie rinnovabili, l'efficienza e il risparmio energetico". "Proprio come ha fatto la Germania - hanno ricordato - e come ci indica l’Europa nella previsione di abbattere l'80% del Co2 entro il 2050. Serve quindi sempre di più promuovere lo sviluppo di energie rinnovabili così come è necessario governare quella transazione di uscita dal carbonio: l'utilizzo del gas naturale liquefatto va esattamente in quella direzione".
Per Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, la decisione del Consiglio di Stato su Porto Empedocle è "una buona notizia. Speriamo che adesso la strada sia davvero spianata e si possa procedere con l'investimento in tempi brevi". "La Cisl è stata sempre in prima linea nel sostenere questo importante progetto - ha detto - per la diversificazione degli approvvigionamenti di gas, nonché per lo sviluppo della Sicilia. In ballo ci sono 800 milioni di investimenti, 50 milioni di opere compensative per lo sviluppo del territorio e centinaia di posti di lavoro. Quando si parla di sviluppo e di crescita del paese, bisognerebbe ricordare a tutti che lo sviluppo del territorio si fa proprio sbloccando e favorendo gli investimenti in infrastrutture, energia pulita, servizi, trasporti". "Speriamo che questa positiva decisione su Porto Empedocle - ha concluso Bonanni - diventi un segnale di una inversione di tendenza del paese rispetto alle tante opere pubbliche ancora bloccate per effetto di veti e controveti".
Paolo Carcassi, segretario confederale Uil, sulla vicenda ha dichiarato: "La diversificazione delle fonti è fondamentale per il futuro energetico del Paese, che registra forti criticità negative sia in termini di maggiori costi per la produzione e per i consumatori, che di dipendenza dagli attuali monopoli. Lo sblocco del rigassificatore di Porto Empedocle, che deriva dalla sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso Enel, è un elemento positivo e importante per dotare l’Italia di una rete di rigassificatori che aumenti i fornitori di energia e possa concretamente ridurre i costi per i cittadini".

Da Legambiente nessun dietrofront sull'opera: "Rispettiamo la sentenza, ma restiamo convinti che reindustrializzazione di Porto Empedocle sia un grave errore", così Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, si pronuncia sul via libera alla realizzazione del rigassificatore. "Legambiente - continua Fontana - sostiene la realizzazione in tutta Italia di 3 o 4 rigassificatori che, visto il numero esiguo, potrebbero essere localizzati in modo ideale, come già avvenuto in alcuni casi. Porto Empedocle è una localizzazione sbagliata per la semplice ragione che si trova al centro di uno dei più importanti comprensori turistici del Mediterraneo, che tiene insieme la riserva di Torre Salsa, la Scala dei Turchi, il castello di Palma, il Parco Luigi Pirandello e, soprattutto, la Valle dei Templi di Agrigento e che, quindi, dovrebbe esponenzialmente migliorare la propria offerta turistica, piuttosto che rianimare la scelta industrialista che aggredì la costa siciliana negli anni 50 e 60". "Restiamo comunque in attesa - conclude Fontana - di leggere le motivazioni della sentenza che ha ribaltato quella del Tar del Lazio, per fare anche una valutazione sul piano del diritto e non solo su quello politico".

SCHEDA: rigassificatore di Porto Empedocle - 800 milioni di investimenti e 50 mln in opere compensative per un'opera che Enel considera strategica. Il progetto, sviluppato tramite la società di scopo Nuove Energie (90% Enel e 10% Gruppo Siderurgica Investimenti), consiste nella realizzazione di un terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) all'interno dell'area del porto. Il terminal ha una capacità di 8 Miliardi di metri cubi/anno con, unico in Europa, due serbatoi interrati da 160.000 m3. L'investimento previsto è di oltre 800 milioni di euro, con lavori che dureranno 54 mesi e un massimo di 900 persone impiegate nel cantiere. In esercizio il rigassificatore darà lavoro a 120 persone, 200 con l'indotto. Ammonta invece a 50 mln il pacchetto dimisure compensative a favore del territorio, messe nero su bianco nel decreto autorizzativo e mirate allo sviluppo dell'area: un contributo economico in fase di cantiere, la realizzazione di una banchina per le navi da crociera a Porto Empedocle per rilanciare il turismo internazionale nell'area, l'allestimento del Museo del Mare nella torre Carlo Quinto, la riqualificazione del sistema di illuminazione nella Valle dei Templi e la Conversione a gas della centrale termoelettrica esistente, all'entrata in esercizio del terminale. Nuove Energie e la Prefettura di Agrigento hanno anche firmato un Protocollo di legalità con l'obiettivo di evitare infiltrazioni mafiose in fase di costruzione e di gestione impianto, protocollo condiviso con Istituzioni, Confindustria e Sindacati.

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it, Labitalia]

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Guidasicilia ne ha parlato...

- L'intrigo del gas nella Valle dei Templi (Guidasicilia.it, Gennaio 2008)

- Via i millenari templi, largo al rigassificatore! (Guidasicilia.it, 26/11/08)

- Il rigassificatore a Porto Empedocle si farà (21/01/09)

- A Camilleri il rigassificatore di Porto Empedocle piace (Guidasicilia.it, 28/01/09)

- Sul rigassificatore di Porto Empedocle... parliamone (Guidasicilia.it, 14/02/09)

- Ma gli Agrigentini vogliono il rigassificatore? (Guidasicilia.it, 27/03/09)

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- Accordo tra Enel e Regione siciliana (Guidasicilia.it, 07/08/09)

- Firmato il "protocollo di legalità" per la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle (Guidasicilia.it, 15/01/10)

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21 luglio 2011
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