Il rilancio del turismo in Sicilia passa dal distretto culturale del Sud Est
Presentate alla Bit di Milano le iniziative per rilanciare la culla del Barocco
E si parla per la prima volta di "distretto culturale": non più dunque tutela e salvaguardia di un singolo manufatto o di un centro urbano, ma il riconoscimento "estensivo" delle peculiarità artistiche e culturali di un intero territorio, con l'iinovativa presa d'atto del valore intrinseco non solo delle singole emergenze ma anche al loro tessuto connettivo.
Il Val di Noto - colpito dal rovinoso terremoto del 1693 cui fece seguito una rapida ricostruzione - comprende gran parte della Sicilia orientale, compresi i centri di Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Ragusa, Siracusa, Palazzolo Acreide, Scicli, oltre a Noto.
Nella motivazione del riconoscimento si ricorda che il Val di Noto rappresenta una testimonianza del genio esuberante dell'arte e dell'architettura del tardo barocco.
E proprio da qui partono una serie di iniziative per la promozione e il rilancio di questo territorio.
Far conoscere sempre di più il distretto culturale del Sud Est della Sicilia, riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità per la caratteristica presenza del Barocco.
Questo l'obiettivo che si è posto l'assessorato ai beni culturali della Sicilia che alla Bit di Milano, presente lo stesso assessore, ha organizzato un incontro per illustrare il ricco panorama di iniziative promosse dagli otto comuni (distribuiti nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania) che formano il distretto.
All'incontro è stato anche annunciato che il prossimo 14 e 15 aprile Catania ospiterà la Conferenza mediterranea sul marketing per il turismo culturale.
La conferenza sarà presieduta da Neil Kotler, guru mondiale del marketing culturale.