Il rischio di catastrofe è stato altissimo!
Ancora un incendio nel Petrolchimico di Priolo: questa volte le fiamme hanno interessato un impianto della raffineria Isab Sud
Un incendio è divampato ieri sera, poco dopo le 18, nell'impianto Power Former della raffineria Isab Sud, azienda adesso interamente controllata dal gruppo russo Lukoil, nella zona industriale di Priolo.
L'incendio, preceduto secondo alcuni testimoni da un’esplosione, ha prodotto fiamme altissime e visibili a chilometri di distanza. Sul posto si sono subito recati i vigili del fuoco e il personale è stato evacuato. In serata le fiamme sono state domate. Nessun morto e nessun ferito. Ma tanta paura. Perchè, come hanno denunciato i Verdi, il rischio di "catastrofe è stato altissimo".
La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e sequestrato il sito destianto alla produzione di benzina.
Secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stata un’esplosione a un compressore nell’impianto destinato alla produzione di benzina. Poi il successivo incendio. L'impianto è collocato all'interno del Petrolchimico di Priolo "rispetto al quale come Verdi abbiamo già presentato un esposto alla magistratura in merito alla qualità dell'aria", hanno dichiarato il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e Giuseppe Patti, responsabile dei Verdi di Siracusa. "Chiediamo al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Siciliana di fornire immediatamente informazioni ai cittadini su quanto accaduto - è stato il primo commento a caldo - perché i video arrivati da Priolo sono francamente impressionanti". "Il fatto che tutto questo avvenga in una delle bombe ecologiche italiane moltiplica in modo esponenziale le preoccupazioni per la salute dei cittadini che vivono in quel territorio".
La Raffineria Isab Sud è uno dei 1142 impianti italiani inseriti nella normativa definita "Rischio-Seveso". Ovvero aziende chimiche, siderurgiche, raffinerie dove possibili incidenti possono trasformarsi in catastrofi. Per questo Regioni e Comuni dovrebbero preparare piani di evacuazione immediata a tutela delle popolazioni. Ma sono tantissimi gli enti locali in totale ritardo su questo fronte.