Il Ritratto d'ignoto dal Mandralisca di Cefalù alla Biblioteca Reale di Torino
Il capolavoro di Antonello da Messina in una mostra sul Rinascimento
Forse perché in quel sorriso è la chiave di tutto.
Parliamo del capolavoro di Antonello da Messina, conservato presso il Museo Mandralisca di Cefalù (PA).
Ma da domenica scorsa sono i torinesi ad essere catturati da quel sorriso tenero e ironico, intenso e misterioso, sottile e conturbante.
Alla Biblioteca Reale di Torino si è infatti inaugurata una splendida esposizione di disegni, codici miniati, preziosi vetri dipinti del Quattrocento e primo Cinquecento che fanno da corona a tre capolavori dell'arte rinascimentale, l'Autoritratto di Leonardo Da Vinci, un manoscritto miniato di Jan Van Eyck e il Ritratto di ignoto di Antonello Messina.
La mostra intitolata 'Leonardo, Antonello, Van Eyck' presenta le tre opere con una lettura che li unisce in legami e consonanze storico-artistiche.
Il codice miniato 'Tres Belles Heures de Notre Dame' (1390-1450) del maestro Jan Van Eyck è un esempio di quell'ars nova fiamminga che si diffuse in Italia nel XV secolo e che ispirò la ritrattistica di Antonello da Messina.
La mostra offre l'occasione rara di ammirare insieme i celeberrimi ritratti dei due maestri italiani - il disegno a sanguigna di Leonardo (conservato alla Biblioteca Reale) e il dipinto su tavola di Antonello da Messina - nei quali l'introspezione psicologica dei soggetti è pietra miliare nella concezione del "ritratto'' in pittura.
Proprio questa capacità di introspezione psicologica farà scuola.
Mentre la pittura dei contemporanei è una sequela di ritratti ricchi di dettagli, ben decorati, addensati sulle sembianze esteriori, nei ritratti di Antonello da Messina e di Leonardo si stabilisce un legame forte tra il fruitore e l'opera, una comunicazione intensa, di finissimo spessore psicologico, che restituisce con semplici pennellate, il mondo interiore del soggetto.
A partire da Antonello questa "pittura psicologica" interesserà alla fine del secolo Leonardo e alcuni suoi discepoli come Giovanni Antonio Boltraffio, di cui si può ammirare in mostra il disegno 'Busto di Cristo giovane'.
La mostra comprende altri disegni di Leonardo tra cui lo 'Studio per il volto dell'angelo della Vergine delle rocce', la 'Testa virile incoronata d'alloro', 'Studi di carri falcati' e 'Studi di insetti' e altre opere della bottega del Verrocchio.