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Il Salinas a Ustica

Al Museo Archeologico di Ustica alcuni reperti archeologici conservati al Museo Archeologico "Antonino Salinas" di Palermo

28 luglio 2014

Sabato scorso, in occasione di un’iniziativa organizzata dal Comune e dal Centro Studi e Documentazione di Ustica per ricordare l’inizio delle ricerche archeologiche nell’isola avviate quarant’anni fa, Francesca Spatafora, Direttore del Museo Archeologico "Antonino Salinas" di Palermo, ha consegnato al Museo Civico dell’isola, intitolato a padre Carmelo Seminara, alcuni importanti reperti rinvenuti nel 1980 all’interno di un bothros (pozzo votivo) posto sul versante settentrionale del promontorio della Falconiera, sede di un florido abitato di età ellenistica e romana e conservati nei depositi del Museo Archeologico di Palermo.


Vaso a forma di animale accovacciato

Il bothros conteneva numeroso materiale votivo - tra cui unguentari, vasi miniaturistici, etc.- ed era da collegare con il percorso piuttosto accidentato che, snodandosi per circa 500 m su questo versante della rocca, si caratterizzava per la presenza di numerose piccole nicchie scavate lungo la parete rocciosa, connotandosi probabilmente come una sorta di via sacra situata immediatamente a nord del fiorente abitato costruito sulla cima e sugli scoscesi pendii della Rocca della Falconiera.


Vasetto o terracotta votiva a testa umana

Tra i materiali consegnati ed esposti insieme alla precedente selezione di reperti, spiccano un guttus (vaso poppatoio) a vernice nera configurato a scarpa decorato con volto umano a rilievo, con iscrizione sul fondo; un vaso (askos) a vernice nera zoomorfo, un vaso (askos) configurato a figura umana accovacciata su animale e un vaso plastico a testa umana.


Vaso con bambino accovacciato su animale

Si tratta di materiali databili alla piena età ellenistica (III-I sec.a.C.) che documentano la vitalità e la ricchezza del un centro abitato fondato a quell’epoca sull’isola dopo circa mille anni di totale abbandono, un abbandono repentino seguito alla distruzione per causa naturali del villaggio dei Faraglioni risalente alla Media/Tarda Età del Bronzo (XV-XII sec. a.C.) e situato in Contrada Tramontana, nella parte nord dell’isola.

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28 luglio 2014
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