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Il San Paolo Palace come residenza universitaria

Il prestigioso hotel palermitano confiscato ai boss Graviano potrebbe diventare una grande "casa dello studente"

06 settembre 2013

Una residenza universitaria, per studenti fuori sede, nell’hotel confiscato alla mafia e al centro di un progetto di riqualificazione della costa Sud da presentare entro il 5 ottobre alla cabina di regia del Piano nazionale delle città: sarà questa la nuova "vita" del San Paolo Palace di Palermo, la lussuosa struttura alberghiera a quattro stelle sita in via Messina Marine e confiscata ai boss Graviano di Branciaccio. Un progetto annunciato tempo fa dal prefetto Giuseppe Caruso e che ha ricevuto il via libera ufficiale dalla giunta Orlando, che ha così dato mandato al sindaco di firmare il protocollo d’intesa con l’università e l’agenzia nazionale per i beni confiscati.

Il San Paolo, che ha sulle spalle nove milioni di euro di debiti verso l’erario e i cui lavoratori attendono risposte sul proprio futuro, potrebbe essere così al centro di un più vasto progetto di riqualificazione proprio nell’ambito del Piano nazionale delle città dedicato alla riqualificazione delle zone degradate, che in questo caso sarebbero proprio la costa Sud. Il rettore Roberto Lagalla, il prefetto Caruso e il sindaco Leoluca Orlando a breve dovrebbero siglare l’accordo per poi inviarlo a Roma in attesa di un via libera ufficiale da parte della cabina di regia.
Nei piani del Comune, che ha acquisito l’immobile insieme ad altri 29 beni ad inizio agosto, il progetto si inserirà in un più vasto programma che comprende le facoltà scientifiche di via Archirafi, il futuro museo della Scienza al posto del gasometro, laboratori e l’orto botanico per la costituzione di una cittadella del sapere tecnico-scientifico. Il debito di nove milioni, invece, dovrebbe essere oggetto di un accordo con l’erario per la sua estinzione grazie al passaggio del bene al patrimonio dello Stato.

L’hotel conta attualmente dieci suite, 280 camere, due ristoranti, tre bar, un centro congressi, un solarium e perfino una piscina panoramica sulla terrazza. L’università, inoltre, coinvolgerà anche l’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario, mentre l’iniziativa permetterà il re-impiego dei circa 70 dipendenti dell’albergo. Un progetto che però dovrebbe comprendere, oltre al lussuoso hotel che fu dei boss mafiosi, anche una struttura attigua, in attesa di sanatoria, e altre aree che saranno così adibite a parcheggio e attività per il tempo libero. [Fonte: Italpress]

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06 settembre 2013
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