Il Satiro danzante è tornato a casa sua come testimonial d'eccezione della Sicilia
Ritornato a Mazara del Vallo (TP), il satiro sarà il simbolo dell'Isola
Il Satiro è stato esposto, dopo il suo restauro, a Roma, nella sala della Regina della Camera dei Deputati e, poi, nei Musei capitolini. Da oggi, 12 luglio, sarà esposto in Sicilia, nella chiesa di Sant'Egidio di Mazara del Vallo, dove è stato trasportato ieri pomeriggio.
''Il Satiro, dunque - ha osservato Cuffaro - torna in Sicilia per aggiungere una tessera eccezionale al mosaico rappresentato dal patrimonio storico-archeologico isolano, ma non secondariamente per arricchire un'offerta turistica e culturale di primissimo piano''. Il Satiro sarà al centro di una campagna pubblicitaria anche ''per destagionalizzare il turismo''. Per i prossimi dodici mesi, infatti, i turisti troveranno ad accoglierli negli aeroporti e porti della Sicilia l'immagine dell' imponente statua che sarà una sorta di ''biglietto da visita - sostiene l' assessore al Turismo Cascio - che ci auguriamo li invoglierà a tornare presto per scoprire le infinite bellezze artistiche della Sicilia''.
Per il ritorno in Sicilia del Satiro a Mazara è stata organizzata una manifestazione, nel corso della quale è stato anche inaugurato il nuovo spazio espositivo della Chiesa di Sant'Egidio che ospiterà la statua attribuita a Prassitele.
Come è ormai noto, l'origine del Satiro è da inquadrarsi presumibilmente intorno al IV secolo a. C. La statua raffigura un Satiro che danza, flesso sul fianco destro e con il capo rivolto verso l'alto in modo innaturale. La magnifica testa sembra attraversata dal vento e le sinuosità del corpo sono indicative della maestria scultorea dell'artista che realizzò l'opera. Compromesso dalla salsedine marina e dall'incuria del tempo, il satiro è stato restaurato all' Istituto Centrale di Roma.
''Recentemente è stato calcolato - ha detto Cuffaro - che circa il 75 per cento del patrimonio artistico architettonico europeo si trova nei paesi rivieraschi mediterranei. Questa è la testimonianza più viva che dimostra quanto i nostri popoli siano stati veicolo di civiltà. Che il Satiro avesse altri compagni di viaggio è molto più che un'ipotesi, poiché appare assai presumibile che si trovasse inserito in un complesso scultoreo costruito da altri satiro e da menadi, per questo ci impegneremo a riportare in superficie gli altri suoi compagni di viaggio''.
Fonte: Ansa Beni Culturali