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Il Servizio Sanitario Nazionale è a rischio?

Monti parla di un possibile futuro difficile per la Sanità e la Cgil suona l’allarme: "Vogliono privatizzarla!"

28 novembre 2012

"La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe non essere garantita se non si trovano nuove forme di finanziamento. La crisi ha colpito tutti e il campo medico non è una eccezione. La posta in palio è altissima".
Ad affermarlo è stato il presidente del Consiglio Mario Monti, che ieri è intervenuto in videoconferenza in occasione della presentazione a Palermo del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Ri.med.
Il premier ha quindi precisato come "anche l'innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase dell'industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida". Ciò, ha concluso, "considerando il parametro costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica".

Per il presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, "in futuro non sarà certo possibile dare tutto a tutti". Certo, ha precisato, "il presidente del Consiglio ha ragione: con l'andare del tempo, il progressivo invecchiamento della popolazione, l'aumento delle disabilità e dei malati cronici, non sarà più possibile assicurare l'assistenza completa a tutti i cittadini" ma "chi non se lo può permettere - ha concluso - deve mantenere l'assistenza sanitaria gratuita".

Immediate e varie le reazioni. "Io sul tema di tenere un sistema universalistico nella sanità non mollo - ha detto Pierluigi Bersani - Davanti ai problemi come la salute, non ci sono né povero, né ricco. Perché se arriviamo a un punto con due sanità, quella di chi ha di più e quella di chi ha di meno, siamo al disastro sociale, non solo economico".
Istantanee anche le reazioni della Cgil: "Il premier Mario Monti non può permettersi certe preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale dopo averlo ridotto all'osso. Se il Governo ha intenzione di privatizzare, come denunciamo da mesi, lo dica. Noi lo combatteremo. Ma non può affamare la bestia per poi svenderla" hanno affermato in una nota congiunta Cecilia Taranto, segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil Medici, commentando le dichiarazioni del premier sulla futura sostenibilità del Ssn. "Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sono gravi - hanno aggiunto Cozza e Taranto - anche se non fanno altro che confermare quanto scritto nell'Agenda del suo Governo, fatto da noi denunciato per tempo e inutilmente smentito dal Ministro Balduzzi. La privatizzazione della sanità - spiegano i due sindacalisti della Cgil - è già in corso. Vengono tagliati posti letto e servizi ospedalieri, senza potenziare i presidi sul territorio, mentre si operano tagli davvero intollerabili di cui Monti sembra accorgersi solo adesso. Vengono bloccati contratti e retribuzioni per colpire il personale, i precari vengono licenziati in modo scientifico, per indebolire ulteriormente il servizio in assenza di turn over. Se si aggiunge il costo dei ticket che inizia a rendere sconveniente il servizio sanitario nazionale il gioco è quasi fatto". "Così si stanno condannando i ceti meno abbienti. Noi continueremo a combattere questa deriva per difendere il diritto alla salute di tutti cittadini - concludono - come già fatto a Roma con il grande corteo del 27 ottobre. Come dicemmo all'epoca, di tagli si può morire".

Poco dopo le dichiarazioni di Mario Monti, da Palazzo Chigi è arrivata una precisazione dal gusto "riparatore". "Contrariamente a quanto riportato dai media il presidente ha voluto attirare l'attenzione sulle sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari per contrastare l'impatto della crisi. Ciò vale, peraltro, per tutti i settori della pubblica amministrazione. Le soluzioni ci sono e vanno ricercate attraverso una diversa organizzazione più efficiente, più inclusiva e più partecipata dagli operatori del settore. Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno". E' quanto si legge nella precisazione di Palazzo Chigi, in merito alle parole espresse dal premier. "Per il futuro - ha sottolineato la Presidenza del Consiglio - è però necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie". "In sintesi, il Presidente  non ha messo in questione il finanziamento pubblico del sistema sanitario nazionale, bensì, riferendosi alla sostenibilità futura, ha posto l'interrogativo sull'opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo. Inoltre, egli ha voluto sollecitare la mobilitazione di tutti gli addetti ai lavori, così come degli utenti e dei cittadini, per una modernizzazione e un uso più razionale delle risorse".

La nota di Palazzo Chigi si conclude con la trascrizione delle parole del premier: "Abbiamo la consapevolezza di vivere un momento difficile. La crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti. È importante riflettere sulle lezioni impartite dalla crisi. Il campo medico non è un'eccezione. Le proiezioni di crescita economica e quelle di invecchiamento della popolazione mostrano che la sostenibilità futura dei sistemi sanitari - incluso il nostro servizio sanitario nazionale, di cui andiamo fieri e di cui il Ministro Balduzzi, che tanto incisivamente lavora per migliorarlo ulteriormente, è giustamente fiero - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento e di organizzazione dei servizi e delle prestazioni. La posta in palio è chiaramente altissima e anche l'innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase di 'industrializzazionè, deve partecipare attivamente alla sfida considerando il parametro della costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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28 novembre 2012
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