Il siciliano nell'urna diventa infedele
Il 57% dei siciliani nelle ultime elezioni europee hanno "tradito" il proprio partito
Soltanto 4 elettori su 10 hanno confermato alle Europee del 25 maggio il voto al partito scelto alle Politiche del 2013. Secondo l’analisi post elettorale condotta nell’Isola dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, il 57% dei siciliani ha votato una lista differente o è rimasto a casa. Le elezioni Europee hanno quindi dimostrato l’estrema mobilità del voto dei siciliani, con un livello di fedeltà che si rivela sempre più basso rispetto alle precedenti tornate elettorali.
Se già nel 2013 poco meno di un elettore su due aveva confermato l’opzione delle precedenti Politiche, il 25 maggio appena il 40% ha scelto lo stesso partito del febbraio 2013.
In poco più di un anno in Sicilia, nonostante la minor affluenza, il Partito Democratico guadagna oltre 100 mila voti, il Movimento 5 Stelle ne perde quasi 400 mila. Beppe Grillo paga l’astensione in misura nettamente superiore alle altre liste, ma ottiene pur sempre il consenso di oltre il 26% dei siciliani: circa 5 punti oltre la media nazionale. Forza Italia, con il 21% nell’Isola, va meglio rispetto ad altre aree del Paese, ma resta pesante la fuga di consensi da parte di chi, in passato, aveva votato Berlusconi.
"Si rileva un grado di "infedeltà" ai partiti - afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - decisamente superiore a quello, sia pur significativo, registrato a livello nazionale dal Barometro Politico Demopolis. La stabilità del consenso della Prima Repubblica e degli anni delle sfide tra Prodi e Berlusconi, quando cambiava idea da un’elezione all’altra circa un cittadino su dieci, è ormai solo un ricordo. E gli ultimi flussi elettorali lo confermano".
Lo scorso 25 maggio è ulteriormente cresciuto anche il numero di siciliani che hanno scelto di restare a casa: quasi 2 milioni e mezzo di elettori si sono astenuti. E’ anche questo un dato senza alcun precedente.
Demopolis ha analizzato la provenienza del consenso odierno al PD in Sicilia in base al voto espresso alle Politiche: su 100 elettori delle Europee, i due terzi avevano già votato il PD nel 2013. 5 su 100 avevano scelto il M5S, 7 il PDL, 16 Scelta Civica o l’UDC; 4 su 100 provengono da altri partiti. Significativa appare nell’Isola anche la convergenza nel PD dell’area di Articolo 4. "Il Partito Democratico - spiega il direttore di Demopolis - ha dimostrato in Sicilia, come nel resto del Paese, di godere di un tasso di fedeltà molto superiore a tutte le altre liste, ma ha anche assorbito ampia parte dell’elettorato moderato e centrista, sottratto consensi a Grillo e, per la prima volta, anche a Berlusconi. Con un anomalo flusso diretto anche dal PDL al PD di Renzi. Il Premier - conclude Pietro Vento - ha rappresentato il fattore prevalente nel successo del Partito Democratico, riuscendo non solo a convincere gli indecisi, ma anche ad intercettare la fiducia di segmenti sociali storicamente lontani dal Centro Sinistra".
[Informazioni tratte da Italpress, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]