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Il sistema rifiuti siciliano organizzato per delinquere

Dalla relazione conclusiva della 'Commissione Pecorella': "In Sicilia eclatanti illegalità"

26 gennaio 2011

"In Sicilia il settore dei rifiuti è organizzato per delinquere. E' la più eclatante manifestazione della legge dell'illegalità cioè l'illegalità si è fatta norma che permea negli aspetti più minuti e capillari qualsivoglia aspetto afferente al ciclo dei rifiuti". E' questo un passaggio della relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, presieduta da Gaetano Pecorella. Il documento, che è frutto delle ripetute visite in Sicilia effettuate dall'organismo parlamentare, è stato presentato ieri a Palermo nel corso di un incontro cui ha partecipato anche il presidente della Regione Raffaele Lombardo.
"La vicenda relativa al percolato nella discarica di Bellolampo - si legge ancora nella relazione - è un esempio lampante di come il rifiuto si trasformi in ricchezza e consenta di far conseguire illeciti profitti alla criminalità organizzata e no. Il disordine organizzativo appare talmente ben organizzato da far nascere la fondata opinione che esso sia architettato per l'inefficienza della macchina burocratica in modo che ciascun ufficio possa giustificare la propria inefficienza con la presunta inefficienza di un altro ufficio. Assolutamente inutile - prosegue la commissione - anzi deleteria appare allo stato la dichiarazione dello stato di emergenza nella Regione siciliana nel settore dello smaltimento dei rifiuti e la nomina di un commissario delegato, come peraltro avvenuto in passato senza alcun risultato".

"In Sicilia - ha affermato Pecorella - i problemi ci sono e sono seri". "Manca una buona organizzazione amministrativa e questo favorisce l'infiltrazione del crimine. In questo caso non è la mafia che ha preso in mano e gestisce questa attività, ma una serie di presenze che vanno dal racket al trasporto dei rifiuti. Occorre - ha notato Pecorella - un cambiamento radicale, iniziando dall'affrontare il problema discarica di Bellolampo. Ma credo - ha concluso - che il presidente della Regione abbia già impostato una stagione di profonde modifiche".
"La strada da seguire - conclude la relazione - è allora quella della rigorosa applicazione delle norme, del potenziamento dei sistemi di controllo esterni e interni, della formazione di polizia giudiziaria specializzata e attrezzata per questo tipo di indagini, della applicazione delle sanzioni penali, della possibilità per l'autorità giudiziaria di utilizzare tutti gli strumenti investigativi che il codice di procedura penale prevede per la ricerca della prova". Pecorella ha infine sottolineato il gran lavoro svolto dalla commissione "in parecchi mesi, con ben tre visite effettuate in Sicilia".

Raffaele Lombardo, presente alla riunione assieme agli assessori regionali, al prefetto Giuseppe Caruso e al procuratore Francesco Messineo, ha sottolineato che "la commissione ha confermato clamorosamente le valutazioni che il mio governo ha fatto nel dossier presentato ai magistrati".
Lombardo, entrando poi nel merito dell'emergenza rifiuti palermitana, ha detto: "Le strade di Palermo sono invase di rifiuti per responsabilità dell'Amia che ne dovrebbe governare il sistema. Abbiamo offerto al sindaco la disponibilità del governo regionale e dell'assessore Marino a dargli una mano, anche per fare lavorare gente che potrebbe farlo senza che l'amministrazione spenda un euro in più, e non ne vuole sapere". "Siamo disponibili - ha aggiunto Lombardo - e non gli chiediamo niente, nemmeno di smettere ogni tanto di insultarmi. La Commissione Pecorella ha recepito in pieno le nostre osservazioni che sono state oggetto di un dossier che abbiamo consegnato alla procura di Palermo. Abbiamo smantellato il sistema dei termovalorizzatori, smantellamento dal quale sono scaturiti gran parte degli attacchi alla mia persona e al governo regionale. Era quello un sistema truccato e illegale, intriso di malaffare e di mafia, che avrebbe condizionato e danneggiato la Sicilia per i prossimi trent'anni perché la salute della gente, l'ambiente e il costo del sistema sarebbero stati alterati". "Sui termovalorizzatori - ha aggiunto Lombardo - era stata fatta una gara di pura formalità, in tempi brevi erano stati affidati siti e ambiti a imprese associate a loro volta ad altre imprese, alcune risultate infiltrate dalla mafia. Bloccando tutto - ha spiegato Lombardo - abbiamo fatto saltare una bomba ad orologeria".

E proprio del malaffare mafioso all'interno della gestione dei rifiuti a Palermo, si parla in un altro passo della relazione presentata dalla Commissione parlamentare. "La situazione dell'Amia spa ha inciso in maniera determinante sulla gravissima situazione di emergenza che si è registrata più volte, anche di recente, nella città di Palermo". Nella relazione vengono citate le diverse inchieste aperte dalla Procura sulla gestione dell'Amia, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, e viene stigmatizzato l'atteggiamento del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, in merito alla decisione di non sporgere querela nei confronti del management che faceva riferimento all'ex amministratore delegato Enzo Galioto, allora coordinatore cittadino del Pdl, poi eletto senatore e da poco transitato nelle fila dell'Udc, accusato di falso in bilancio, che avrebbe causato un danno patrimoniale alla società. Durante la convocazione da parte della Commissione, il sindaco spiegò di non avere presentato querela, affidandosi al parere legale degli uffici del comune di Palermo. "Il sindaco Cammarata - si legge nella relazione - non ha in realtà spiegato chiaramente a questa commissione la ragione per la quale il comune non ha inteso sporgere querela, in quanto ha richiamato il parere dell'ufficio legale del comune (nel quale vengono semplicemente chiariti in via teorica i presupposti per sporgere querela) ma non ha in alcun modo chiarito quale fosse il dubbio che aveva in merito alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato, sia sotto il profilo delle false comunicazioni, che sotto il profilo del danno arrecato alla società e ai soci". "Di fatto la mancata proposizione della querela - scrive la commissione Pecorella - ha comportato l'impossibilità di contestare la fattispecie delittuosa, ma solo quella contravvenzionale, con tutte le annesse problematiche legate ai ben più ristretti tempi di prescrizione dei reati contravvenzionali".
Dalla relazione emerge inoltre che a lavare i cassonetti dell’immondizia a Palermo era un’impresa legata ai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Per la commissione la presenza dell’impresa riconducibile ai Lo Piccolo "non può di certo essere considerato un elemento privo di qualsiasi significato". "Sarebbe auspicabile – è scritto ancora nella relazione – che venisse accertato secondo quali criteri è stata scelta questa impresa, come è stato reso il servizio, da quanto tempo vi è stato l’affidamento". La commissione ha messo in evidenza anche le assunzioni, fatte "al di fuori di procedure pubblicistiche", dalle società collegate all’Amia, ex municipalizzata. "Tra le persone assunte, ed è questa la nota dolente che potrebbe rappresentare la spia di ben altro tipo di assunzioni - si legge nella relazione – vi sono persone attenzionate dalle forze dell’ordine, pregiudicati che, se è vero che provengono dalle cooperative sociali create proprio per il reinserimento degli ex detenuti, è anche vero che in molti casi non svolgono di fatto alcuna attività lavorativa in seno alla società, e nei confronti dei quali avrebbero dovuto essere teoricamente presi provvedimenti da parte dei vertici della società stessa". La commissione ha rilevato che "questo problema è stato evidenziato anche dal sindaco di Palermo Diego Cammarata nel corso dell’audizione". Cammarata ha dichiarato che "all’interno di questa società molti dei dipendenti provengono dalle coop sociali, di ex detenuti, di persone a cui occorre insegnare il proprio lavoro, trasmettere il senso di appartenenza, il senso civico". "Da quando abbiamo fatto la stabilizzazione – ha dettto ancora il sindaco – abbiamo cercato di mettere in piedi un sistema di controllo, che però per certi versi fa un po' acqua. Molto spesso capita che questa gente minacci i propri controllori. Tutto ciò a me non risulta ufficialmente, perché se così fosse o li licenzieremmo o li denunceremmo. Si tratta pur sempre di situazioni ambientali".

Ritornando a quanto il presidente della Regione, insieme alla sua giunta, vuole fare per affrontare concretamente la perenne emergenza rifiuti dell'Isola, Lombardo ha detto di puntare sul nuovo piano rifiuti "incentrato sulla raccolta differenziata e su un pò di termovalorizzazione affidata alle cementerie; inoltre stiamo riducendo gli Ato (ambiti territoriali ottimali) da 27 a 9, e sugli atti di liquidazione il Consiglio di giustizia amministrativa si pronuncerà i primi giorni di febbraio".
A margine della presentazione della "relazione Pecorella" l'assessore regionale all'Energia, Giosuè Marino, ha detto ai giornalisti: "Il piano regionale dei rifiuti è a buon punto, non vi do una data precisa, ma siamo in via di completamento". "In seguito a questa analisi della commissione parlamentare opereremo sotto due aspetti: quello della inadeguatezza organizzativa e infrastrutturale e quello della prevenzione rispetto alla criminalità. Sotto il primo profilo la Regione provvederà all'attuazione immediata e attenta della legge 9 del 2010 e all'approvazione più rapida possibile del piano sui rifiuti. Sotto il secondo aspetto ci sono in ballo una serie di iniziative, tra cui un protocollo siglato dai prefetti della Sicilia che adesso è all'attenzione del ministero dell'interno per stabilire un sistema di informative antimafia su quanti chiedono le autorizzazioni, su chi le ha ricevute, su quali strutture sono realizzate e un protocollo con la guardia di finanza al quale stiamo lavorando per un'azione di controllo sugli interventi. Aspettiamo di vedere questi strumenti in azione e poi trarremo un bilancio".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo, Corriere del Mezzogiorno.it]

 

 

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26 gennaio 2011
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