Il successo della Sicilia ad Expo... senza pagare il conto
La Regione non ha ancora pagato parecchie imprese e, quindi, si moltiplicano le azioni legali
Alberghi a 4 stelle, cannoli, arancine: due milioni per l'Expo. E ora le imprese chiedono il conto
di Emanuele Lauria e Alessandro Puglia (Repubblica/Palermo.it)
Dal manager degli alberghi a quattro stelle dove dimoravano gli ospiti della Regione al produttore di specialità siciliane che ha fornito cannoli e arancine per 100 mila euro: tutti in fila, con gli avvocati al fianco, a bussare alla porta del Cluster biomediterraneo. Che il 31 ottobre, ultimo giorno di Expo, ha chiuso i battenti ma non ha scucito un euro per i fornitori.
È di circa due milioni, secondo il dato comunicato direttamente dall'assessore all'Agricoltura Antonello Cracolici che ha ereditato la scomoda pratica, il debito dell'amministrazione regionale. Sull'attività del Cluster è scattata nel giugno scorso un'ispezione da parte di una commissione che avrebbe messo nero su bianco alcune violazioni delle norme sull'acquisizione di beni e servizi. L'ultima riunione della commissione si è svolta stamattina: già pronta una relazione per Crocetta.
I TRENTAMILA CANNOLI - Intanto il malcontento che accomuna decine di imprese che hanno accompagnato la partecipazione della Regione all'Expo. Laddove malcontento è un eufemismo. "Non si possono far morire le aziende siciliane così", scrive in un'email del 9 dicembre Andrea Crimi, direttore commerciale della "Marranzano" che a Milano, lungo i sei mesi dell'Expo, ha fatto arrivare trentamila fra cannoli surgelati, scorze di cannoli e arancine. E che ha accumulato un credito da centomila euro. "Procederemo ad affidare le pratiche ai nostri legali", scrive Crimi.
IL CONTO DEGLI ALBERGHI A 4 STELLE - All'avvocato si è già rivolto il management degli alberghi Zurigo e Carlyle Brera, che vanta fatture per un totale di 4.500 euro per il soggiorno di Cartabellotta, del funzionario regionale Baldo Giaraputo, dello chef Natale Giunta e dell'architetto Gerardo Sineri. Il direttore generale dei due alberghi, Emanuele Vitrano, siciliano di origine, non nasconde la sua amarezza: "Da fine giugno - dice - avrò mandato una decina di email per sollecitare il pagamento. Poi ho fatto scrivere alla Regione chiedendo esplicitamente se fossero tutti spariti. Ci è stata data una rassicurazione verbale, ma a oggi non abbiamo ricevuto nulla".
LE POSATE MAI PAGATE - Uno studio legale di Bolzano è stato incaricato di ottenere il forzato pagamento da parte della Regione di 8 mila euro: l'importo di una fornitura di posate commissionata alla Nappage Italia srl. La scadenza dei termini di pagamento, è scritto nella diffida, risale al 31 maggio scorso.
I CHIOSCHI - Da Bolzano ad Alcamo, dove l'avvocato Fabio Faraci ha stilato una formale messa in mora della Regione. L'azienda creditrice è la Pfc di Gaetano Picciché, che rivendica circa 42 mila euro: "L'impresa che assisto ha curato gli allestimenti e la grafica del cluster: servizi resi ad aprile, con notevole spesa per il trasferimento del materiale e il pagamento del personale, ma non ancora retribuiti. La nostra sorte - dice Faraci - credo sia la stessa di quella di altre aziende". Nel dettaglio, ecco alcuni pagamenti reclamati dall'azienda alcamese: 4 mila euro per la "personalizzazione di quattro chioschi", mille euro per "allestimento wine bar", 9.600 euro per la "realizzazione di nove espositori per bottiglie".
CAPPERI, CHE PASSIONE - La Regione insolvente non ha pagato neppure i capperi. Sì, i capperi. "I nostri - dice Rosario Cappadona, titolare della cooperativa agricola produttori capperi - sono stati all'Expo sin dal 1° maggio, giorno dell'inaugurazione. Non abbiamo mai saputo nulla riguardo alla vendita. Aspettiamo la modica cifra di 600 euro, importo che in qualsiasi fiera si realizza in cinque ore. Facevo prima a regalarli, quei capperi. Per noi l'Esposizione universale è stata una pessima esperienza".
LA BEFFA DEGLI STAGISTI - Attendono ancora i compensi anche quindici stagisti che hanno lavorato nel padiglione del Cluster biomediterraneo dal 1° maggio al 31 ottobre. Studenti dell'Università Statale di Milano e dello Iulm. A ciascun giovane spetta 500 euro. Ma l'avventura dell'Expo rischia di trasformarsi in una beffa pure per loro.
- "Barca storta, viaggio dritto" (Guidasicilia.it, 12/09/15)