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Il successore di Pietro Grasso...

Non c'è accordo nel Csm sulla nomina del nuovo procuratore nazionale Antimafia

16 luglio 2013

Pietro Grasso, entrando prima in politica e diventando poi presidente del Senato, ha lasciato vacante il posto di nuovo procuratore nazionale Antimafia. Un’importantissima poltrona vuota ormai dallo scorso 6 gennaio.
La V Commissione per gli incarichi direttivi ha indicato quattro candidati, rimettendo di fatto la scelta al Plenum del Consiglio superiore della magistratura, dopo che a sollecitare la nomina era intervenuto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che del Csm è presidente. Ma, proprio nel Csm non si è ancora riusciti a trovare un accordo.

Due i candidati che hanno ottenuto più voti: il procuratore di Salerno, Franco Roberti, e il procuratore di Bologna, Roberto Alfonso. Entrambi hanno ricevuto due sostegni: Roberti dai togati di Area, Paolo Cassì e Franco Cassano; Alfonso da Antonello Racanelli (Magistratura indipendente) e Filiberto Palumbo (laico del Pdl).
Hanno invece ottenuto un voto ciascuno il procuratore di Tivoli, Luigi De Ficchy, e il procuratore di Messina, Guido Lo Forte. De Ficchy è stato proposto dal laico del Pd, Guido Calvi, mentre Lo Forte dal togato di Unicost, Riccardo Fuzio.

Non appena i proponenti prepareranno le motivazioni, la delibera sarà trasmessa al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Il guardasigilli deve esprimere il "concerto" sui quattro candidati: un parere, peraltro non vincolante, che solo in casi eccezionali è contrario. Solo a questo punto la delibera torna al palazzo dei Marescialli e la procedura si conclude con il voto del plenum.

Al di là delle regole, il rischio è che la poltrona di procuratore nazionale antimafia resti vuota ancora per parecchi mesi. La commissione incarichi direttivi infatti scade il 31 luglio: se per quel giorno il Csm non avrà scelto il successore di Grasso, si dovrà ricominciare daccapo. A oggi sono in calendario tre plenum straordinari ma, a conti fatti, sono solo due le date possibili: escluso mercoledì 17, troppo vicino, restano il 24 e il 30 luglio. È probabile il nome del procuratore nazionale antimafia sia deciso che proprio in quest'ultima seduta, prima delle ferie estive.

Anche la nomina di Grasso, nel 2005, fu assai costrastata. L’altro candidato forte era Gian Carlo Caselli, ma il centrodestra si diede da fare in Parlamento per sbarrare la strada al magistrato che guidava la Procura di Palermo ai tempi dell’inchiesta su Giulio Andreotti. Ci riuscì con un provvdimento che giocava sui limiti di età, successivamente dichiarato incostituzionale. Ma ormai Caselli era stato tenuto fuori dalla selezione il Csm aveva nominato Piero Grasso alla guida della Procura nazionale antimafia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere.it, Il Fatto Quotidiano.it]

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16 luglio 2013
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