Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il TAR del Lazio ha sospeso la caccia fino al 17 settembre in sei Regioni, tra queste non c'è la Sicilia

08 settembre 2006

L'altro ieri il TAR del Lazio, accogliendo il ricorso della LAV, ha sospeso le illegittime pre-aperture della caccia in sei Regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia) fino al 17 settembre (data di apertura ufficiale della caccia). Ieri le Regioni Calabria e Basilicata hanno annunciato di non voler eseguire la decisione dei giudici e, addirittura, il sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Bertelli ha definito ''illegittimo'' il decreto dei giudici amministrativi e preannuncia che la caccia continuerà come se nulla fosse.

La LAV prende atto, apprezzandone il tono, delle affermazioni del Ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio che ha invitato i cacciatori a rispettare la legge ed attenersi alle decisioni dei giudici, mentre condanna la pericolosa posizione del Ministro delle politiche agricole De Castro che - calpestando il dovere istituzionale di rispettare un altro organo dello Stato - arriva addirittura a sospettare che il TAR abbia surrettiziamente utilizzato una legge (il decreto legge De Castro-Pecoraro di due settimane fa) ''come pretesto'' per bloccare le aperture anticipate decise illegittimamente dalle Regioni.
Per questo la LAV ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quale capo del CSM e garante della Costituzione. ''In queste ore stiamo assistendo ad uno scontro frontale di alcune Regioni, esponenti venatori e del Ministro delle politiche agricole contro l'autonomia della Magistratura. - ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della LAV -. Vengono pesantemente messi in dubbio la correttezza, l'imparzialità ed addirittura la legittimità di un provvedimento di un giudice solo perché ha bloccato la caccia! Chiediamo al Presidente della Repubblica di intervenire subito per fermare questo gravissimo conflitto istituzionale''.

La LAV ha comunicato inoltre di aver già allertato il Corpo Forestale, e gli altri organi di vigilanza di Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia affinché vigilino sull'applicazione della sospensione della caccia disposta dal TAR Lazio, notificata già l'altro ieri alle Regioni e quindi vigente.
Qualunque attività di caccia che venga esercitata, pertanto, è penalmente rilevante e sanzionata ai sensi dell'art. 30, lettera A della Legge nazionale n. 157/1992 che prevede l'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da 929 a 2.582 euro e del Codice penale. Non vi sono alibi o scappatoie né le Regioni possono rifiutarsi di far applicare il decreto presidenziale del TAR che è efficace sin da ieri senza bisogno di recepimento, pubblicazione o altro: insomma la caccia è chiusa fino al 17 settembre ''senza se e senza ma'' e chi spara commette reato.

La LAV insieme ad altre sei Associazioni ambientaliste e animaliste (Amici della Terra, Club Alpino Italiano, Italia Nostra, Legambiente, LIPU e WWF), nelle scorse settimane erano ricorsi al TAR anche per la pre-apertura della caccia in Sicilia, dove inoltre non si rispettano limitazioni nemmeno all'interno delle Zone di Protezione Speciale (leggi).

INFO
LAV Nazionale
Tel. 06.4461325
www.lav.it

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

08 settembre 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia