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Il TAR di Catania ha respinto la sospensiva del calendario venatorio siciliano richiesto dalle associazioni ambientaliste

09 settembre 2006

Il TAR di Catania ha respinto la richiesta di sospensiva del calendario venatorio, emanato dall'assessore regionale all'Agricoltura Giovanni La Via, con il decreto del 3 agosto scorso, e avanzata dalla LAV, da Legambiente, dal WWF e dal Club Alpino Italiano.
Per il presidente della seconda sezione del tribunale amministrativa etneo, Gabriella Guzzardi, il ricorso presentato dalle associazione ambientaliste il 31 agosto ''non può trovare accoglimento in quando l'esecuzione dell'atto impugnato, nelle more dell'esame collegiale della domanda cautelare, è inidonea a determinare gravi effetti pregiudizievoli agli interessi del ricorrente''.
Tutto rinviato quindi all'udienza di merito che si terrà in camera di consiglio mercoledì 13 dicembre.

Intanto, sulla Gazzetta ufficiale di ieri, venerdì 8 settembre, è stato pubblicato il decreto dell'assessore La Via di modifica del calendario venatorio, che fa slittare al 17 settembre l'apertura della caccia nelle Zps (le Zone a protezione speciale per la salvaguardia di particolari specie ornitologiche).
''Con la pubblicazione sulla Gurs - ha detto l'assessore all'Agricoltura - il provvedimento è esecutivo e quindi già da domani, sabato, si potrà cacciare solamente nelle zone non protette. Abbiamo provveduto, nei tempi più rapidi possibili, ad adeguarci alle prescrizioni emanate dal ministero delle Politiche agricole con il decreto legge del 16 agosto (entrato in vigore il 19 agosto) con il quale sono state varate alcune disposizioni urgenti per assicurare l'adeguamento dell'ordinamento nazionale alla direttiva europea in materia di conservazione della fauna selvatica. Sono fiducioso, quindi, che anche nel giudizio di merito della prossima settimana il TAR darà ragione all'assessorato''.

Un provvedimento, quest'ultimo, tardivo e comunque apertamente violato, secondo Ennio Bonfanti della LAV Sicilia.
Bonfanti ha infatti dichiarato: ''Sulla Gazzetta Ufficiale regionale è stato pubblicato il decreto dell'1 settembre dell'Assessore all'Agricoltura che posticipa al 17 settembre l'apertura della caccia nelle 29 Zps, le 'Zone di protezione speciale' dove le norme UE impongono misure di conservazione della fauna. Tale decreto è in realtà un autentico bluff. Anzitutto perché il divieto di apertura anticipata della caccia doveva riguardare tutto il territorio siciliano: la LAV, in base al decreto-legge 'De Castro-Pecoraro' sulla caccia n. 251, aveva già diffidato la Regione a revocare il calendario che non rispetta il chiaro disposto dell'art.3, comma 2, del decreto: ''In via transitoria, per la stagione venatoria 2006/2007, è fatto divieto di esercitare l'attività venatoria in data antecedente alla terza domenica di settembre''. In ogni caso la LAV ha accertato che quel decreto è stato palesemente violato e calpestato fino ad oggi e, con ogni probabilità, tale situazione di illegalità diffusa continuerà ancora: in questi giorni abbiamo verificato che si è sparato dappertutto nelle Zps, dal tratto del fiume Simeto a Paternò (CT) alla Piana di Gela (CL) ai Peloritani (ME)! Talune Associazioni venatorie, inoltre, hanno affermato apertamente che, non essendo aree tabellate, non riconoscono il divieto di caccia nelle Zps: segnali preoccupanti per il rispetto della legalità e della fauna...''

''Sul ricorso al TAR, va precisato che non è corretto affermare che sia stato respinto: il Presidente del TAR di Catania, infatti, ha solo fissato per il 13 settembre la camera di consiglio per decidere sul ricorso di LAV, Legambiente, Cai e Wwf contro il 'Calendario Venatorio 2006-2007' emanato dall'Assessore regionale all'Agricoltura on. La Via. In quella sede il TAR deciderà quali provvedimenti adottare - anche di sospensiva - visto che in discussione non vi sono solo le date di apertura della caccia ma numerosi altri aspetti della regolamentazione venatoria in Sicilia. Intanto il TAR Lazio, su analogo ricorso della LAV, ha già sospeso la caccia in ben 6 regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia). Anche alla luce di questo autorevole precedente, siamo fiduciosi che il TAR Catania riconoscerà i gravi danni inferti alle popolazioni di animali selvatici dal calendario siciliano, che viola in molte parti le normative statali e comunitarie sulla tutela faunistica. Per la LAV restano in piedi le gravi illegittimità dell'apertura anticipata: una deroga penalmente rilevante e sanzionata ai sensi dell'art. 30, lettera A della Legge nazionale n. 157/1992 che prevede l'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da 929 a 2.582 euro per chi caccia prima della terza domenica del mese. La LAV, comunque, si riserva ulteriori azioni, anche eclatanti, per fermare la strage legalizzata di animali che i Siciliani, come attestano tutti i sondaggi, non tollerano più e, al 70%, ne chiedono l'abolizione''.

INFO
LAV Sicilia
Tel. 333.2210604 - 349.5750285
www.lav.it

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09 settembre 2006
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