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Il Teatro Biondo di Palermo va bene, ma...

I sindacati di Cisl, Uil e Ugl hanno deciso di fare saltare gli spettacoli di questo weekend

15 marzo 2014

Il nuovo direttore del Teatro Biondo di Palermo, lo scrittore Roberto Alajmo, aveva promesso innanzi tutto "aria nuova" per lo stabile del capoluogo, e a vedere prima il cartellone degli spettacoli, poi i risultati fino ad ora ottenuti, l’aria nuova sembra proprio essere entrata tra i pesanti e polverosi velluti e la penombra delle quinte.
Eppure… Eppure i sindacati di Cisl, Uil e Ugl hanno deciso di indire uno sciopero e fare saltare gli spettacoli del weekend. Ma perché mai?

Sarebbero nove i punti che i sindacati contestano alla direzione dell’associazione Biondo Stabile: dall’incertezza per le risorse finanziarie, alla mancata consegna dei bilanci; dalla mancata informativa sui criteri relativi all’organizzazione della scuola di teatro, al mancato pagamento degli straordinari.
Ma l’improvvisa agitazione ha spaccato le parti sociali di categoria, con l’Slc Cgil che critica apertamente Fistel-Cisl, Uilcom Uil e Ugl e chiede di portare avanti un tavolo di trattativa, peraltro già avviato con la direzione, per disegnare i percorsi artistici e le prospettive concrete, occupazionale e salariali per i lavoratori di una delle istituzioni culturali più importanti del capoluogo.

"Dopo lo sfascio che la vecchia dirigenza aveva causato e dopo l’insediamento del nuovo direttore che ha in pochissimi mesi triplicato gli abbonati, riportato Emma Dante a Palermo, ricostruito un percorso di eccellenza artistica e dato segni importantissimi di garanzia occupazionale per il futuro dei lavoratori del Teatro Biondo, già in profonda crisi, l’Slc Cgil vuole continuare a stare nel merito della discussione e non intraprendere strade rischiose che certamente in un momento così critico per la Regione metterebbero in discussione l’esistenza stessa del Teatro - ha affermato perentorio Maurizio Rosso, segretario generale Slc Cgil di Palermo -. Vogliamo continuare a confrontarci con questa nuova direzione nella più totale chiarezza e trasparenza di intenti, cosa che fino a oggi si è verificata".

Chiara la posizione adottata dalla direzione del teatro. "Ce la metteremo tutta per andare in scena - ha spiegato il direttore Roberto Alajmo -. Siamo sempre stati disponibili al confronto ma questo sciopero indetto, all’ultimo momento, equivale a volere discutere puntandoci una pistola alla tempia". Parlando poi della scuola di teatro diretta da Emma Dante, Alajmo ha detto: "Mi preme sottolineare che Emma Dante non percepisce niente per il suo incarico. Semmai - ha aggiunto - il teatro incassa, in questo modo, un ulteriore introito. Inoltre se vogliamo entrare nei parametri dei teatri nazionali la presenza della scuola è un requisito sine qua non. Questo sciopero - ha concluso Alajmo - equivale a uno sfregio su un’auto dimenticando, però, che quella macchina è un bene comune”.

[Informazioni tratte da Italpress - Corriere del Mezzogiorno, SiciliaInformazioni.com]

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15 marzo 2014
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