Il tonfo dei saldi in Sicilia
Le vendite sono in discesa in tutte le nove province: calo tra il 10 e il 40 per cento
SALDI: IL TONFO DEI NEGOZIANTI
di Isabella Napoli (Repubblica/Palermo.it, 10 gennaio 2013)
Vendite in calo dal 10 al 40 per cento nella prima settimana dei saldi in Sicilia. E' quanto emerge da un sondaggio di Federmoda Confcommercio, che ha interpellato oltre 200 negozianti di abbigliamento e calzature nelle nove province siciliane e ha tracciato un primo bilancio delle vendite di fine stagione.
"I primi dati non sono incoraggianti - racconta Patrizia Di Dio, presidente di Federmoda Confcommercio Palermo - la spesa per i saldi è stata in media sotto i 100 euro. I consumatori hanno acquistato non più di un paio di capi a testa: i risultati sono in linea con quelli della Campania ma sono molto deludenti rispetto a quelli della Lombardia. A Palermo, poi, il calo rispetto alla prima settimana dei saldi 2012 si attesta in media al 20 per cento. Tutta colpa della crisi e del mancato rilancio del turismo. Nel capoluogo siciliano, siamo in contro tendenza rispetto a città come Milano dove la campagna sconti sta andando bene con un incremento dell'8 per cento e di Roma, Venezia, Genova e Firenze, dove le vendite sono in ripresa del 5 per cento".
Hanno retto meglio i franchising di catene nazionali, da Benetton a Sisley, i monomarca, da Zara a H&M, e le griffe. In aumento le presenze all'interno dei centri commerciali: il Conca d'Oro di viale Lanza di Scalea nella prima settimana dei saldi ha registrato un incremento del 30 per cento in più di visitatori rispetto alla media in una qualsiasi settimana dell'anno e c'è stato un boom di clienti anche all'interno del Forum Palermo a Brancaccio e del Sicily Outlet Village ad Agira.
"A queste performance positive però non sempre corrispondono incrementi di vendite nei piccoli negozi delle gallerie commerciali - commenta Salvatore Zambito, titolare della catena di abbigliamento Sailor, che conta sei punti vendita, uno all'interno del Forum Palermo - questa stagione è andata peggio dell'anno scorso: al grande afflusso corrispondono scontrini meno alti e acquisti di capi meno costosi, camicie e maglioni piuttosto che abiti e giacche".
Le vendite sono in discesa in tutte le nove province: non si salva neanche Catania, con un calo dal 10 al 20 per cento e Caltanissetta. "Abbiamo subìto la forte concorrenza degli sconti fino al 70 per cento del Sicily Outlet Village di Agira - racconta Angelo Cammalleri, presidente di Federmoda Confcommercio di Caltanissetta - su 80 negozianti della città, sono in perdita anche quelli del centro storico. I numeri del flop? Dal 5 al 20 per cento. I piccoli esercizi commerciali non sono riusciti a risollevarsi da una stagione in perdita e soffrono la concorrenza dei centri commerciali e degli outlet".
Chi ha venduto, ha puntato su sconti più alti e sui marchi più noti. Code durante la settimana dopo l'avvio dei saldi, nei punti vendita di calzature alla moda Fransal in via XX Settembre e via La Farina, nel salotto di Palermo. "Siamo partiti fin dall'inizio con sconti del 50 per cento - racconta Salvo La Monica, amministratore di Fransal - questo tipo di campagna ha richiamato anche clienti che di solito non acquistano calzature e accessori firmati, come Vic Matié a Casadei. Abbiamo così evitato il flop ma la stagione invernale è andata piuttosto male".
E' più ottimista Massimo Cataldo, titolare del negozio di abbigliamento maschile Old River in via Sciuti e presidente del consorzio di oltre 40 negozianti "Via Sciuti e dintorni". "Il primo giorno è stato sotto le aspettative - racconta - poi però abbiamo cominciato un lento recupero e limitato le perdite all'incirca al 5-7 per cento. I clienti hanno preferito le griffe, come Fred Perry e Lacoste: hanno potuto acquistare capi di qualità con sconti dal 30 al 50 per cento. In via Sciuti, via Rapisardi e via Notarbartolo, poi, ha funzionato anche la campagna prenatalizia di vendita a premi. Abbiamo regalato 25 mountain bike per acquisti superiori a 1000 euro nei negozi associati e questo ci ha consentito anche di fidelizzare i clienti, che sono tornati ad acquistare duranti i saldi".
E le truffe? Solo 26 nella prima settimana di sconti le segnalazioni allo sportello di Federconsumatori Palermo. "Ci sono stati pochi acquisti a saldo - argomenta Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Sicilia - l'anno scorso le telefonate di clienti gabbati erano almeno una quarantina. Tra i casi più eclatanti, maglioni venduti con i buchi delle placche antitaccheggio e borse difettose, per i quali i negozianti non garantivano il cambio o la restituzione dei soldi".