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Il tòpos sullo Stretto di Messina

Finché esisterà lo stretto qualcuno dirà che il ponte è un'opera necessaria, da realizzare assolutamente...

13 aprile 2013

Il Ponte sullo Stretto di Messina? Ovviamente, non è ancora finita. Infatti, il senatore del Pdl Altero Matteoli, ancora ci crede. "Ho sempre pensato che il Ponte - ha detto l’ex ministro Matteoli - sia un’opera necessaria per la Sicilia, per l’Italia e l’Europa e che la sua realizzazione avrebbe risvolti economico-occupazionali di grande rilievo per il Meridione che soffre più di altri contesti la grave crisi economica che attraversiamo".
Dunque, Matteoli non getta la spugna e parla di un costruzione realizzabile entro il 2020.

La palla passerà al nuovo governo che dovrà decidere se insistere col Ponte o lasciar perdere. "Il progetto - ha spiegato Matteoli - prevedeva la costruzione del Ponte attraverso capitali privati da ricercare sul mercato ed un limitato esborso pubblico distribuito nei sette-otto anni previsti per i lavori. Se quindi esiste anche una sola possibilità per non abbandonare il progetto bisogna percorrerla. Da qui il mio pressante invito all’attuale governo di lasciare al prossimo esecutivo, nel pieno delle sue funzioni, ogni decisione politica e programmatica sulla questione".
Così, nei giorni scorsi, Matteoli in un’interrogazione parlamentare rivolta al premier Mario Monti e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera. "Il governo - ha precisato il senatore del Pdl - non adotti il decreto di messa in liquidazione della Società  Stretto di Messina fintanto che il Tar non si sarà pronunciato sull’istanza cautelare avviata dal Contraente Generale Eurolink a seguito del suo recesso dal contratto per la realizzazione del Ponte. A seconda del pronunciamento del Tribunale amministrativo non si può escludere che si rideterminino tra le parti le condizioni per la fattibilità dell’opera".

Nell’atto ispettivo, l’ex ministro del governo Berlusconi ha ripercorso le tappe della vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina, dall’approvazione della legge 1158 del 1971 con cui si affidò lo studio, la progettazione e la costruzione dell’opera alla Società Stretto di Messina S.p.A., passando nel 2003 alla stipula, sotto il governo Berlusconi, della convenzione con il Contraente generale Eurolink aggiudicatario della gara per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera e, poi, al fermo del progetto voluto nel 2006 dal governo Prodi che considerò il Ponte opera non prioritaria. Quindi, il riavvio delle procedure nel 2008 attuate dall’ultimo esecutivo Berlusconi quando a guidare il ministero di Porta Pia fu chiamato, appunto, il senatore Altero Matteoli. In ultimo, gli atti dell’attuale governo che potrebbero determinare lo stop definitivo alla realizzazione del Ponte.
Insomma, una storia infinita che, temiamo, rimarrà tale... all’infinito.

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13 aprile 2013
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