Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il vaccino per il virus H1N1 in Sicilia non è ancora arrivato

Quando arriverà sarà distribuito dalle Asp, in proporzione alla popolazione e in base alle priorità indicate dal Ministero

13 ottobre 2009

"Al momento, dal punto di vista dei grandi Paesi europei, non abbiamo eccessi sul numero di dosi a disposizione: abbiamo fatto una strategia per una copertura del 40%, altri Paesi hanno previsto di più. Inoltre, abbiamo acquistato una parte del 40% delle dosi previste, resta un'opzione sulla base della situazione da verificare", questo è quanto ha tenuto a precisare il viceministro per la salute, Ferruccio Fazio, di ritorno dal Lussemburgo dove ieri si è tenuto un consiglio straordinario dei ministri della sanità dell'Ue interamente dedicato all'Influenza A.
"L'epidemia è più leggera del previsto e questo in base a quanto è avvenuto in Australia e Nuova Zelanda che hanno avuto condizioni climatiche simile alle nostre nei mesi scorsi", ha inoltre spiegato Fazio, precisando che si tratta di "una valutazione dell'epidemia in questo momento, e per il fatto che fino ad ora non ci sono state mutazioni del virus".
Per il momento quindi, dal punto di vista clinico, la situazione è meno grave del previsto ma nessuno pensa ad abbassare la guardia.

Ieri era previsto in Italia l'arrivo nei magazzini delle Regioni italiane le prime dosi del vaccino contro il virus H1N1: circa 500 mila antidoti che saranno riservati per la vaccinazione del personale sanitario (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, addetti al pronto soccorso) che si trova in cima alla lista di chi deve evitare la nuova influenza. Il vaccino interesserà il 40% della popolazione italiana, circa 24 milioni di persone.
I vaccini saranno consegnati alle Regioni fino al 15 novembre: probabilmente si tratterà della quantità utile a soddisfare la vaccinazione della popolazione che rientra nella prima tranche: il piano del Ministero prevede infatti due fasi, una subito entro il picco atteso a Natale (compreso un richiamo) e una seconda i primi mesi del nuovo anno.
In Sicilia saranno le Aziende sanitarie provinciali (Asp) a gestire la campagna informativa e di somministrazione del vaccino per l’influenza A – secondo le direttive ministeriali – ma il vaccino in Sicilia non è ancora arrivato.
La vaccinazione antinfluenzale stagionale è stata programmata per la fine del mese mentre quella contro il virus H1N1 partirà solo quando il vaccino sarà disponibile. Ma, a oggi, fanno sapere dall’assessorato alla Sanità, nei dipartimenti di prevenzione non è giunto nulla.

Lo stoccaggio e la distribuzione delle dosi avverrà in proporzione alla popolazione residente nelle varie province. Due saranno i centri di riferimento regionale: Palermo per la Sicilia occidentale e Catania per quella orientale. Il coordinamento generale del programma vaccinale è affidato ai dipartimenti di prevenzione, che costituiscono le strutture di sanità pubblica delle Asp e che hanno il compito e la responsabilità di sovrintendere alla gestione operativa della campagna, curando gli aspetti logistici e organizzativi dell’offerta sul territorio. I dipartimenti hanno definito la lista dei centri di vaccinazione tenendo conto delle direttive ministeriali.

Codacons: "Insufficienti le misure adotatte per contrastare l'Influenza A nelle scuole" - Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons attacca i provvedimenti presi per contrastare il diffondersi dell'influenza A nelle scuole. Il 18 settembre scorso il ministro Gelmini, in accordo con il Ministero del lavoro e della salute, ha inviato a tutti gli uffici interessati e le scuole, la circolare con la quale ha diramato le "attese" raccomandazioni e indicazioni operative per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1. Nelle raccomandazioni, rivolte al personale della scuola e agli studenti, spicca l'indicazione di lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo avere tossito, starnutito ed essersi soffiato il naso. "Ci si chiede con quale sapone e con quale asciugamani si debbano pulire gli alunni - spiega Tanasi - visto che nei bagni della maggior parte delle scuole non vi sono nè il dispenser del sapone, né quello delle tovagliette e né tantomeno quello della carta igienica se non il tradizionale rotolo che gli studenti al bisogno si passano di mano in mano insieme ai virus".
Altra gravissima mancanza è il non aver ribadito il rispetto del massimo affollamento consentito nelle aule e il non superamento degli indici minimi di spazio per ogni alunno previsti dalle norme sull'edilizia scolastica, urbanistica e funzionalità didattica e di quelle sull'igiene e sicurezza sul lavoro. Il non rispetto degli indici minimi previsti significa mettere nello stesso spazio molti più alunni, consumare, viziare e saturare l'aria dell'aula molto prima da virus e batteri di ogni specie oltre il proliferare della PEDICULOSI per via delle distanze molto ravvicinate che gli alunni sono costretti a stare.
Il Codacons, nel ricordare a genitori, studenti e personale della scuola che è possibile segnalare sul sito internet www.codacons.it le classi affollate, comunica che presenterà al TAR ricorso per il mancato inserimento, nelle raccomandazioni e indicazioni operative per limitare la pandemia del Visus influenza A emesse, delle misure di prevenzione e profilassi generica e specifiche.

[Informazioni tratte da Corriere.it, Ansa.it, La Siciliaweb.it, Codacons.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

13 ottobre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia