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Il "Venerabile" Gelli interrogato sulla trattativa Stato-mafia

Il capo della P2 è stato sentito dai pm palermitani come persona informata sui fatti

19 aprile 2013

Gli interessi convergenti di mafia, P2, Servizi deviati ed eversione nera a un piano di destabilizzazione del Paese che avrebbe portato alle stragi del '92 e del '93 è stato al centro dell'interrogatorio del capo della Loggia P2 Licio Gelli, sentito ad Arezzo, per un'ora, dai pm di Palermo Vittorio Teresi e Roberto Tartaglia, i magistrati che conducono l'indagine sulla trattativa Stato-mafia. Il "Venerabile", sentito come persona informata sui fatti, ha risposto alle domande.

Di rapporti tra Cosa nostra, massoneria, 007 e eversione nera ha parlato il pentito Tullio Cannella che ha raccontato di un incontro,a cui avrebbe partecipato anche l'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino, a Lamezia Terme, a settembre del 1991, per costituire una sorta di Lega del Sud. Della costituzione della nuova formazione politica ha parlato anche il figlio di Ciancimino, Massimo, che ha riferito ai pm di Palermo di un incontro tra suo padre e Gelli, a Cortina, nell'estate del '92, l'anno delle stragi di capaci e Via D'Amelio. Gelli, però, ha negato la circostanza.

Dei legami tra parte della mafia ed altri soggetti criminali come la P2 e la destra eversiva si legge anche in due note della Dia finite agli atti dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia: una è dell'agosto del '93, l'altra del marzo del '94. Nei rapporti si parla esplicitamente di un'aggregazione di tipo "orizzontale" con finalità golpiste o stragiste.

Il capo della P2 era insieme al suo legale che, però, non ha partecipato all'interrogatorio. "Mi hanno fatto dei nomi, ma io non li conoscevo, solo uno l'ho sentito nominare sul giornale" ha raccontato Licio Gelli al proprio legale, l'avvocato Raffaello Giorgetti. "Non so chi fossero quei pm - ha detto l'avvocato - io ho aspettato Gelli fuori dall'ufficio. Forse nemmeno lui lo ha capito. Che fossero di Palermo lo scopro ora".
I due pm "sono stati molto gentili, mi hanno messo a mio agio". Nelle inchieste sulla mafia negli anni Novanta il nome di Gelli è emerso anche riguardo il progetto di Cosa Nostra di dar vita a un proprio partito. "È uno scenario su cui ho molte perplessità", ha commentato Giorgetti, spiegando che Gelli era già stato convocato una ventina di giorni fa: "Non so dove - ha detto - se non sbaglio a Roma", ma che ha chiesto di non andare, perché non se la sentiva di affrontare il viaggio. Così la sede dell'incontro è stata spostata ad Arezzo.

- L'incontro tra Vito Ciancimino e Licio Gelli (Guidasicilia.it, 26/09/09)

- Il partito del Sud di Ciancimino e Gelli (Guidasicilia.it, 08/10/09)

Intanto, per i giudici: "I nastri Napolitano-Mancino vanno distrutti" - Le intercettazioni tra il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino saranno distrutte. E’ arrivato il via libera dalla sesta sezione penale della Cassazione. La suprema corte, infatti, ha dichiarato inammissibile il ricorso di Massimo Ciancimino che chiede di poter ascoltare, in virtù del diritto di difesa, i colloqui.
Nella sua requisitoria scritta, il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto la dichiarazione della inammissibilità in toto del ricorso di Cianicimino. La decisione è stata adottata dalla Sesta sezione penale in camera di consiglio. I legali del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo avevano presentato ricorso contro l'ordinanza del gip del capoluogo siciliano che l'8 febbraio aveva rigettato la loro richiesta di ascoltare le intercettazioni, captate nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. La distruzione, che doveva avvenire l'11 febbraio è stata rinviata in attesa della decisione della Suprema Corte, e la nuova data per la cancellazione dei file è stata provvisoriamente fissata per il 22 aprile.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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19 aprile 2013
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