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Il viadotto Himera sarà di nuovo percorribile non prima di metà ottobre

Tempi lunghi per i lavori sulla A19: inizio a fine luglio, si continuerà per tutto agosto e si spera tutto finisca a metà ottobre

25 giugno 2015

Possono partire gli interventi "ufficiali" per il ripristino della viabilità sull’autostrada Palermo-Catania dopo il cedimento di un pilone del viadotto Himera che ha causato la chiusura dello stesso viadotto in direzione Catania e la chiusura precauzionale dell’altro viadotto "gemello" in direzione Palermo.
E’ stato l’incontro di ieri mattina fra Regione siciliana, Ministero ed Anas, tenuto nella sede del Ministero delle Infrastrutture, a dettare modi e tempi degli interventi che partiranno fra la metà e la fine di luglio, non si fermeranno in agosto, e potranno vedere pronta e percorribile la bretella verso la metà di ottobre.

Al tavolo della discussione c’erano il commissario Marco Guardabassi (che ha presentato il piano), il capo di gabinetto del Ministro Delrio Mauro Bonaretti, i vertici dell’Anas e, per la Sicilia, gli assessori alle Infrastrutture Giovanni Pizzo e all’Ambiente Maurizio Croce, il segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso e i dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti.
Insieme si sono scelte procedure e definiti tempi anche per le autorizzazioni ambientali e geologiche per definire le quali una nuova riunione si tiene oggi a Palermo nei locali dell’assessorato Territorio ed Ambiente. Di fatto entro 15 giorni saranno completate le procedure autorizzative e di controllo, nei successivi dieci giorni il commissario svolgerà una gara negoziale rapida ma che garantirà anche la trasparenza con il coinvolgimento dell’autorità anticorruzione.
Subito dopo potranno essere consegnati i lavori alle imprese che si svolgeranno contemporaneamente su tre direttrici con diversi appalti. Due imprese lavoreranno alla bretella per la viabilità d’emergenza, una terza alla demolizione del viadotto in direzione Catania, quello del cedimento.

La bretella, complessivamente costerà circa 9 milioni di euro e sarà pronta in 80 giorni dalla consegna dell’area dei lavori. Mentre una impresa costruirà la rampa per il raccordo con l’autostrada, la seconda si occuperà della ristrutturazione della strada provinciale 24 nel tratto che verrà utilizzato per collegarlo alla bretella.
Per metà ottobre, dunque, le auto potranno uscire dal tracciato tradizionale dell’autostrada e percorrere una bretella di circa 1 chilometro e 800 metri per poi riallacciarsi all’autostrada (probabile un limite di velocità ad 80 km/h ma la valutazione finale si farà in seguito).
Contemporaneamente si svolgeranno le opere di demolizione del viadotto che dureranno circa 120 giorni ma che non incideranno con i lavori della bretella
perché la parte a rischio sarà demolita per prima anche per poter valutare l’altro viadotto e decidere se è stato compromesso o è utilizzabile.

Intanto ieri il Movimento 5 Stelle all’Ars ha firmato un protocollo d’intesa con il quale si è dato l’ok ai lavori per la strada che riconsegnerà la viabilità a Caltavuturo, uno dei paesi del palermitano rimasto isolato dopo il cedimento del pilone, e che i parlamentari a 5 stelle si erano impegnati a finanziare con le indennità accantonate (300mila euro).
Giancarlo Cancelleri ha pubblicato sul suo profilo Facebook la firma del protocollo d’intesa tra il M5S, il Comitato dei Cittadini ed il Comune. La strada è la vecchia regia trazzera "Prestanfuso", che da metà luglio dovrebbe collegare lo svincolo di Scillato a quello di Tremonzelli.

"Ieri siamo stati a Caltavuturo per firmare il protocollo di intesa - ha scritto Cancelleri su FB - La strada che riunirà la Sicilia può finalmente avere inizio! In poco più di un mese la "scorciatoia" sarà pronta, tutti i siciliani ne potranno usufruire e per una volta la politica invece di dividere i cittadini li unirà. Così, mentre la stragrande maggioranza dei partiti viene indagata per spese pazze, per danno erariale, per corruzione, il M5S vi restituisce i soldi".

[Informazioni tratte da GdS.it - articolo di Ignazio Marchese, Corriere del Mezzogiorno]

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25 giugno 2015
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