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Il Viminale istituisce la Consulta per l'Islam, primo passo per la formazione di un islam italiano

Un organo consultivo per avviare una vera politica di integrazione

14 settembre 2005

Con un decreto firmato dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, il governo Italiano ha istituito la Consulta per l'Islam Italiano. Questo nuovo organo, che avrà sede presso il Viminale, avrà solo funzioni consultive, esprimendo pareri e formulando proposte sulle questioni indicate dal ministro. ''Con l'istituzione della Consulta - ha sottolineato il ministro Pisanu - si compie il primo passo di un cammino, certamente non breve né facile, che dovrà condurci alla formazione di un Islam Italiano, di una comunità pacificamente inserita nel tessuto economico e sociale del nostro Paese, libera di professare le proprie convinzioni religiose e di salvaguardare la propria identità, ma al tempo stesso pienamente rispettosa dei nostri valori e dei nostri ordinamenti''.

In una nota il Viminale spiega che il lavoro di ricerca e approfondimento svolto dalla Consulta ''consentirà di conoscere meglio la variegata realtà delle comunità musulmane d'Italia e fornirà così elementi concreti per la soluzione dei problemi della loro integrazione nella società nazionale, nel pieno rispetto della Costituzione e delle nostre leggi''. Con un successivo decreto il ministro Pisanu nominerà i componenti della Consulta e ne fisserà il numero, scegliendoli tra persone di cultura e religione islamica di accertata affidabilità ed esperienza, a prescindere da qualsiasi criterio di appartenenza e rappresentatività. Il ministro potrà inoltre avvalersi della collaborazione di studiosi ed esperti della materia.

Secondo il ministro per le Riforme istituzionali, il leghista Roberto Calderoli, avere istituito una Consulta Islamica ''È un errore enorme del ministro Pisanu''. ''Lo Stato riconosce come interlocutore chi non lo può essere, tra l'altro come atto unilaterale di un singolo ministro senza neppure passare attraverso l'esecutivo''.
''Per chi pretende, per religione, di non rispettare le nostre leggi - ha aggiunto Calderoli - ci vuole la legge del taglione: occhio per occhio dente per dente. Non esiste un islam italiano e non si può consentire una religione fino a quando non vengano sconfessati i suoi principi stessi che vanno contro la nostra Costituzione e contro la legge dello Stato. Fino ad allora non potrà mai esserci integrazione, visto che la loro logica è quella della sopraffazione e della cancellazione delle altrui identità''.

Ci sembra inutile commentare le posizioni della Lega.

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14 settembre 2005
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