Il Vinitaly di Tenute Orestiadi
L'azienda di Gibellina a Verona con nuovi progetti che testimoniano il radicamento nel territorio e il legame con il Mediterraneo
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Tenute Orestiadi si presenta alla 55esima edizione del Vinitaly con nuovi progetti che confermano il radicamento nel territorio e il legame con la cultura mediterranea.
Fonte di ispirazione l'arte, con l'obiettivo di celebrare la rinascita di una comunità attraverso la bellezza. Un progetto enologico vocato alla qualità, al rispetto del territorio e alla valorizzazione del grande vigneto di Gibellina. Forte anche il legame con l'Etna e con La Gelsomina, un autentico gioiello viticolo.
Nonostante la consapevolezza dell'attuale momento storico internazionale, il 2023 si apre con un importante slancio, grazie alla riapertura, dopo la pandemia, dei mercati di paesi lontani come la Cina e il Giappone - mercato importante per Tenute Orestiadi - così come quello degli Stati Uniti e quello europeo, con Svizzera, Danimarca, Polonia e Inghilterra in prima linea. Si denota un nuovo anno - dunque - pronto ad offrire grandi opportunità per l'azienda che ha già attivato numerose azioni di sviluppo e di marketing per soddisfare le richieste crescenti del mercato.
Il successo di Tenute Orestiadi è legato alla capacità di rappresentare al meglio il suo territorio di origine, quello che circonda la città di Gibellina nella Valle del Belìce, incarnando dal 2008 il simbolo di un areale storicamente noto per una tradizione vitivinicola vocata alla qualità. Situata nell'agro trapanese, Tenute Orestiadi si trova nel cuore di un territorio che è da sempre considerato "il vigneto della Sicilia". I suoli e i microclimi di questo areale consentono di coltivare vitigni autoctoni e alloctoni con risultati straordinari. Le dolci colline, alternandosi ad ampie spianate, creano infatti condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione della vite.
Dal 2018, con La Gelsomina, Tenute Orestiadi è ambasciatrice di un altro territorio singolare: l'Etna. Un autentico gioiello viticolo, un vigneto dalla conformazione ad anfiteatro che abbraccia un piccolo lago nato da un cratere spento. Uno spettacolo naturalistico che si coniuga con la produzione di vini che esprimono autenticamente la viticoltura e la forza vitale della "Muntagna".
Questo il patrimonio alla base di Tenute Orestiadi, che oggi si presenta al Vinitaly con nuove opportunità e uno slancio che incarna la filosofia di produzione basata su due principi fondamentali: il massimo rispetto del territorio e la produzione di vini identitari e di qualità.
Il senso di appartenenza al proprio territorio si manifesta anche attraverso il legame con l'arte. Tenute Orestiadi anima da alcuni anni un'attività sociale finanziando progetti di restauro delle opere che costellano il museo a cielo aperto di Gibellina. Il desiderio di appartenenza con la comunità mediterranea ha ispirato i nuovi nomi dei sei varietali della "La Selezione" che saranno presentati durante l'edizione 2023 del Vinitaly.
Ispirati dalla lingua franca Sabìr, anticamente parlata nei porti del Mediterraneo come linguaggio universale, le nuove etichette identificano ogni singolo vino con un nome legato a termini che fanno riferimento alle tradizioni culturali e agricole: Bahar (Mare) sarà il nuovo nome dello Zibibbo, Kemar (Luna) quello del Catarratto, Nissim (Aria) quello del Grillo, Douar (Borgo) quello del Nero d'Avola, Adeni (Mediterraneo) quello del Perricone e infine Mazal (Prosperità) quello del Frappato.
Tenute Orestiadi si conferma come una realtà vitivinicola che tende, sempre di più, a stare al passo coi tempi: altra importante novità riguarda infatti l'ingresso di Tenute Orestiadi dal 2022 nel Metaverso, "uno spazio tridimensionale all'interno del quale gli utenti possono muoversi, condividere e interagire attraverso specifici dispositivi". Grazie all'utilizzo del Metaverso sarà possibile arrivare in ogni angolo del mondo a raccontare la magia del territorio di Gibellina.
Tenute Orestiadi è presente al Vinitaly al Padiglione 2 Sicilia - corridoio E/F posizione 53