Il vino Marsala chiede l'imprimatur dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)

Il Marsala figura in una lista provvisoria dei prodotti con denominazioni di origine (Dop) e indicazioni geografiche protetta (Igp) che la Commissione europea intende tutelare contro imitazioni e falsi a livello mondiale in sede Wto.
Lo hanno reso noto fonti di Bruxelles, precisando che per l'Italia la lista include, fra i vini e i liquori, anche il Chianti e la Grappa, e una decina di prodotti alimentari (Mortadella Bologna, i formaggi Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana padano, Pecorino romano, Mozzarella di bufala campana, Parmigiano reggiano, e il Prosciutto di Parma, Toscano e di San Daniele).

La lista, che era già stata esaminata il 25 luglio scorso, è stata rivista il 18 agosto a Ginevra dagli esperti dei Quindici per le questioni commerciali - riuniti nel 'comitato 133' - più i rappresentanti dei dieci Paesi candidati. Nell'incontro non si è però giunti ad una decisione definitiva: ''la lista provvisoria include 34 prodotti in totale e non è ancora chiusa''. Fra gli ostacoli segnalati per la chiusura definitiva della lista, le fonti segnalano ''le posizioni di alcuni Paesi, per esempio Grecia, Francia e Spagna, che puntano all'inclusione di altri prodotti, fatto che è un rischio poiché potrebbe aprire una sorta di 'vaso di Pandora' con richieste da più Paesi''.

La Grecia, che da tempo mantiene una posizione rigida sull'approvazione dell'elenco, ha ottenuto l'inclusione del formaggio Feta ma - aggiungono le fonti - sta premendo per ottenere anche l'inclusione delle olive Kalamat. Oltre alla necessità di giungere ad una lista ridotta per avere buone chances di giungere ad una approvazione a livello Wto, Bruxelles tiene a sottolineare che ciò non limita i diritti di tutela giuridica contro imitazioni e falsi già acquisiti dalle Dop e dalle Igp riconosciuti a livello europeo.

Fonte: Ansa