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Il virus aviario H5N1 arrivato in Europa sta mutando verso una forma più adattabile agli esseri umani

Ricercatori inglesi hanno rilevato mutazioni nel virus aviario che ha causa le vittime in Turchia

13 gennaio 2006

Le ultime notizie sul virus dell'influenza aviaria insediatosi in Europa, e che in Turchia ha causato le prime vittime, potrebbero aumentare il grado di preoccupazione delle ultime settimane.
Infatti, le analisi degli scienziati britannici del Medical Research Council (MRC, finanziato dal governo di Londra) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) su uno dei due virus riscontrati in due casi mortali di influenza aviaria in Turchia, hanno mostrato mutazioni analoghe a quelle dei virus delle recenti epidemie influenzali di Hong Kong e del Vietnam: il ceppo H5N1, letale anche per l'uomo, sta mutando verso una forma più adattabile agli esseri umani.

Nello specifico, le mutazioni rivelate dalla ricerca riguardano una proteina che si lega ai recettori sulla superficie delle cellule, come le mutazioni già note nei virus dell'epidemia dell'influenza Hong Kong, nel 2003, e dell'influenza Vietnam del 2005.
In un comunicato congiunto dell'Oms e di John Skehel, direttore dell'Istituto Nazionale per la Ricerca Medica dell'MRC, si legge: ''La ricerca ha indicato che i virus della Hong Kong 2003 preferirono legarsi ai recettori delle cellule umane più dei recettori dell'aviaria, ed è prevedibile che il virus turco assumerà anch'esso questa caratteristica'', poiché i virus della Hong Kong e della Vietnam sono ''imparentati molto strettamente'' con i virus H5N1 dell'attuale influenza aviaria in Turchia.
I ricercatori hanno tuttavia tenuto a sottolineare che le piccole mutazioni rilevate nei virus non sono sufficienti ancora a rendere pericolosi i virus in questione, tanto da avviare una pandemia fra le popolazioni umane.

Intanto, mentre in Turchia le autorità hanno diffuso la notizia di due nuovi casi d'infezione umana con virus H5N1, ieri in Italia i Carabinieri del Nas hanno sequestrato in Calabria un allevamento avicolo con 22.800 polli ed un centro per l'imballaggio di uova, nell'ambito di due distinte operazioni volte a verificare la corretta applicazione delle misure di prevenzione contro la diffusione del virus dell'influenza aviaria.
I polli sono stati sequestrati dagli uomini del Nas di Catanzaro a Limbadi, nel vibonese. I militari, unitamente a personale dell'azienda sanitaria numero 8, hanno accertato che gli animali erano stati introdotti senza la preventiva comunicazione all'Asl competente, in violazione dell'articolo 2 dell'ordinanza ministeriale del 26 agosto 2005, la quale prevede che i servizi veterinari effettuino i controlli opportuni anche mediante il prelievo di campioni sui capi avicoli degli allevamenti.
I beni sequestrati hanno un valore stimato in 50.000 euro circa. Il titolare dell'allevamento sottoposto a sequestro cautelativo sanitario è stato denunciato in stato di libertà.
L'altra operazione è stata condotta a Crotone, dove i carabinieri del Nas di Cosenza, insieme con personale dell'Asl numero 5, hanno accertato che in un allevamento avicolo, regolarmente autorizzato, era stato attivato un centro per l'imballaggio di uova senza autorizzazione ministeriale sanitaria. Nella stessa circostanza sono state sequestrate 10.000 uova ed è stata disposta la chiusura del centro. Il valore complessivo della merce e della struttura è di circa 60.000 euro

Sempre dall'Italia arriva una buona notizia per quanto riguarda il fronte della ricerca sul vaccino per contrastare una possibile pandemia da influenza aviaria. Infatti è stato messo a punto un nuovo vaccino che fino ad ora ha superato i primi test di laboratorio, e che però dovrà essere sperimentato sull'uomo. I test dello studio sono monitorati da uno degli studiosi italiani più autorevoli nel campo dei virus influenzali, Pietro Crovari.
Tre i centri italiani interessati nella ricerca: Genova, Siena e Chieti che effettueranno i test su circa 500 persone di diverse età.
Si aspetta il via libera ufficiale del comitato etico che sta controllando il protocollo della sperimentazione, ha chiarito l'esperto, ma è questione di giorni e poi partirà il reclutamento dei volontari che si sottoporranno ai test.

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13 gennaio 2006
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