Il waterfront catanese tra i più lunghi d'Europa: come valorizzarlo?
Con i suoi cinque chilometri e più di sviluppo costiero il waterfront urbano di Catania è uno dei più lunghi d’Europa, superando persino quello celebre di Barcellona. Un’estensione talmente ampia – dal borgo di Ognina alla foce dell’Acquicella - «che manifesta diverse realtà variabili, ognuna con differenti funzioni e relazioni tra infrastrutture e residenze. Piuttosto che considerare un progetto predefinito e unificato, è auspicabile quindi intervenire sui singoli nodi cittadini che si affacciano sul mare». La proposta dell’Ordine degli Architetti della provincia di Catania – attraverso le parole del segretario della sua Fondazione Vincenzo Giusti – proprio in questi giorni si sta concretizzando in realtà progettuale grazie al workshop "Intersections" che fino a sabato 10 settembre riunisce a Palazzo Platamone illustri architetti, autorità, esperti, e giovani professionisti impegnati nello studio e analisi del waterfront etneo. Non a caso lo slogan che accompagna quest'edizione dell’iniziativa – sostenuta dal Comune di Catania e fortemente voluta dai presidenti dell’Ordine e della Fondazione, Luigi Longhitano e Carlotta Reitano – è "Attraverso la costa, 6 occasioni per fare città", dove il numero indica le aree a cui i progettisti stanno lavorando: Ognina, Nettuno, Europa, Proserpina, Armisi, Acquicella.
Dopo il tour in mare per analizzare "dal vivo" la costa di Catania – a cui domenica scorsa ha partecipato anche il sindaco Raffaele Stancanelli – e dopo aver effettuato il sopralluogo nei punti urbani, docenti e alunni del workshop hanno cominciato a stendere planimetrie e ipotesi per rispondere a una domanda fondamentale: dove e come il mare può fare città?
Lunedì, 5 settembre, attraverso un master class di carattere tecnico è stato possibile il confronto con i rappresentanti degli enti interessati al waterfront: Autorità Portuale, Metropolitana e Ferrovie dello Stato. Ieri invece, hanno avuto inizio i cosiddetti incontri "off topic" che integrano i lavori del workshop con discussioni che non seguono strettamente il tema generale: si tratta di conversazioni tra architetti, da una parte, e critici, dall’altra. Ieri sera, Beniamino Servino e Salvatore D’Agostino hanno dato vita a un "dialogo per immagini" proiettando, ciascuno in contemporanea, le proprie diapositive; mentre giovedì 8 settembre è la volta di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo a confronto con Roberto Zancan. Venerdì 9 Roberto Collovà introdurrà i "Progetti di città" di Luigi Snozzi e Gonçalo Byrne.
Ma l’attesa è anche e soprattutto per il momento immancabile del Pecha Kucha Night - questa sera, alle 21 al Convitto Cutelli – dove ciascun progettista in 6 minuti e 40 secondi darà sfogo alla propria creatività per condividere con il pubblico in sala idee e progetti.