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Imbroglio Stamina

I dubbi della rivista 'Nature' e i diversi protocolli consegnati al Ministero

09 gennaio 2014

"Una serie di documenti schiaccianti visti da 'Nature' evidenziano profonde preoccupazioni sulla sicurezza e sull'efficacia della controversa terapia a base di staminali promossa dall'italiana Stamina Foundation".
Così ha scritto la rivista scientifica internazionale tornando sul caso Stamina in un nuovo servizio, pubblicato online e sul numero cartaceo in uscita.
"Le carte trapelate rivelano la vera natura dei processi coinvolti, a lungo tenuti nascosti dal presidente di Stamina, Davide Vannoni. Altre rivelazioni mostrano che i successi clinici rivendicati da Stamina per i loro trattamenti sono stati ingigantiti" si legge nell'articolo, che non entra nel merito dei documenti.
La rivista cita nuovamente la relazione del primo comitato di esperti chiamato dal ministero della Salute a esprimersi sul metodo ai fini di un'eventuale sperimentazione, relazione divulgata dalla stampa il 20 dicembre. "I documenti rivelano che la prima commissione di esperti identificava serie imperfezioni e omissioni nel protocollo clinico di Stamina. Non sono stati rispettati gli standard Gmp richiesti dalla legge, ci sono diversi errori concettuali e parti del protocollo sono stati copiati da Wikipedia, evidenziavano gli esperti del primo Comitato", si legge nell'articolo di 'Nature' (Leggi l'articolo di Nature).

Postando su Facebook la foto di un bimbo in cura con il suo metodo, il presidente di Stamina Foundation Vannoni ha scritto: "Attenzione Stamina è pericolosa e non serve a nulla (al massimo fa ingrassare). Eccovi Gioele prima (3,8 kg e completamente immobile, se non un residuo su una manina) e Gioele oggi (10,8 kg con movimenti delle braccia, delle gambe, del collo e delle mani). Il resto è tutta fuffa".
"Rispetto all'articolo comparso su Nature che riporta false informazioni nonostante le risposte scritte e dettagliate che avevo fornito alla giornalista, non ho mai incontrato Balduzzi per portare qualche disegno oscuro". E' quanto sottolinea Camillo Ricordi in merito all'articolo, pubblicato da 'Nature'. "Ho mandato solo una email al suo ufficio - precisa Ricordi - in risposta a un'email ricevuta per informarmi su iniziative in corso in merito alle terapie con cellule staminali e ho risposto informando di analoghe iniziative internazionali fra cui la proposta di Arnold Caplan e collaboratori, offrendo la mia completa disponibilità a partecipare a qualsiasi commissione, gruppo di studio o comitato qualora venisse reputato utile il mio contributo (naturalmente a titolo gratuito) in questa direzione. Inoltre, contrariamente a quanto riportato da Nature, Balduzzi non centra nulla con la mia nomina alla presidenza della Fondazione Ri.Med, che parte dalla Presidenza del Consiglio e non dal ministero della Sanità".

Intanto, si è scoperto che nei documenti prodotti dal Comitato ministeriale emerge che sono stati consegnati protocolli diversi al ministero della Salute e agli Spedali Civili di Brescia.
Il metodo Stamina per ottenere neuroni dalle cellule staminali mesenchimali è stato riprodotto in laboratori stranieri di livello internazionale sulla base delle indicazioni contenute nella domanda di brevetto, ma in nessun caso sono stati ottenuti neuroni. I test hanno trattato le cellule staminali mesenchimali con acido retinoico (indicato come principio attivo per ottenere il differenziamento delle cellule) e con etanolo come solvente. I risultati ottenuti sono simili sia quando le cellule sono trattare con acido retinoico ed etanolo, sia quando sono trattate con il solo etanolo: la loro forma si è modificata nello stesso modo per effetto dell’etanolo. Risulta poi una tossicità delle cellule così ottenute.

Dai documenti emerge inoltre che il protocollo consegnato dalla Fondazione Stamina al Comitato scientifico del ministero della Salute sarebbe diverso da quello in uso negli Spedali Civili di Brescia: solo il secondo contiene il metodo per ottenere neuroni dalle staminali. È quanto si leggerebbe in uno dei documenti prodotti dallo stesso Comitato secondo quando riporta l’agenzia Ansa. Nei documenti prodotti dal Comitato scientifico si leggerebbe inoltre che la descrizione del metodo per far differenziare le cellule staminali mesenchimali in neuroni è stato eliminato dal testo del protocollo consegnato al ministero, sottraendolo in questo modo alla valutazione degli esperti. L’unico metodo descritto nel protocollo consegnato al ministero descriverebbe la tecnica per coltivare, congelare e scongelare cellule del midollo osseo non purificate e di composizione eterogenea e non controllata.
È stato inoltro reso noto che l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha vietato prelievo e trasporto di cellule trattate con il metodo Stamina dagli Spedali Civili di Brescia. L’ordinanza è del 15 maggio 2012, ma il diabetologo Camillo Ricordi e il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, hanno annunciato recentemente di voler richiedere agli Spedali Civili cellule trattate per eseguire dei test a Miami.

Nel frattempo è partita mercoledì l’indagine conoscitiva della commissione Igiene e sanità del Senato sul caso Stamina. "Effettueremo un’analisi della storia e dello sviluppo del caso Stamina - ha spiegato la presidente della commissione, Grazia De Biasi, all’ingresso in aula - assumeremo tutta la documentazione e tutti i pareri per rendere il più trasparente possibile il percorso di questo metodo, mettendo tali informazioni a disposizione dei media, dei malati e delle loro famiglie, delle istituzioni, del mondo della scienza e della ricerca e della magistratura". A proposito di quest’ultima, De Biasi ha chiarito che nell’ambito dell’indagine, la commissione sentirà in audizione "anche la magistratura perché, fino ad ora, con troppa leggerezza è stato consentito l’accesso al metodo". La presidente della commissione Sanità del Senato ha proseguito annunciando che verrà valutata l’opportunità di ascoltare anche il presidente di Stamina, Davide Vannoni. De Biasi ha tenuto quindi a sottolineare il pericolo relativo all’illusione che situazioni come questa possono alimentare.

[Informazioni tratte da Adnkronos Salute e Corriere Salute]

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09 gennaio 2014
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