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Imi-Sir / Lodo Mondadori. L'accusa ha richiesto un aumento di pena agli imputati già condannati in Cassazione

09 gennaio 2007

Per gli imputati  già condannati in Cassazione per l'affare Imi-Sir, il sostituto Pg di Milano, Pietro De Petris, ha avanzato ai giudici della terza corte d'appello di Milano la richiesta di aumentare la pena. Al termine della sua requisitoria nell'ambito del processo d'appello sul caso Lodo Mondadori (tranche processuale già definita dalla Suprema Corte, annullata e rinviata nel capoluogo lombardo per vizio di motivazioni) De Petris ha richiesto l'aumento di un anno e mezzo in più di carcere per Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico (già condannati in Cassazione rispettivamente a 6, 5 e 6 anni) e 2 anni e 9 mesi di reclusione per Vittorio Metta (condannato a 5 anni in Cassazione).

Secondo il rappresentante della pubblica accusa, in particolare, c'è ''un totale deserto documentale'' da parte del parlamentare di Forza Italia, nel tentativo di dimostrare che i 2.732.000 dollari ricevuti dalla Fininvest, siano stati frutto di parcelle professionali. ''La documentazione invocata da Previti - ha detto il De Petris - non esiste, non esiste alcun documento legale in base al quale è stato effettuato questo bonifico''.
Il Pg ha preso in prestito alcune espressioni usate dalla Corte di Cassazione nella sentenza di annullamento con rinvio con la quale la Suprema Corte aveva disposto, nel maggio dell'anno scorso, un nuovo processo di secondo grado. ''Previti, Acampora e Pacifico, hanno effettuato un sistematico gioco di squadra'', ha sottolineato De Petris, riprendendo una frase contenuta nelle motivazioni dei giudici con l'ermellino e ''ciascuno di loro ha svolto funzioni di intermediario sia nella vicenda del 'Lodo Mondadori' che in quella di 'Imi-Sir', vicende che sono avvenute in base ad un unico disegno criminoso''. De Petris ha parlato anche di Silvio Berlusconi (prosciolto da questo caso per prescrizione del reato dopo la concessione delle attenuanti generiche, ndr), definendolo ''un soggetto interessato a questa vicenda''.
''I singoli apporti degli imputati vengono chiariti e dimostrati - ha spiegato De Petris - dal percorso della provvista corruttiva che tocca tutti e tre gli imputati''. Dunque, secondo il Pg, Previti, Acampora e Pacifico, sono colpevoli di aver corrotto il giudice romano, Vittorio Metta, nella causa civile che vide Carlo De Benedetti soccombere contro Silvio Berlusconi nella lotta per la conquista della Mondadori.

''E' una tesi insostenibile - ha ribattuto l'avvocato Alessandro Sammarco, uno dei difensori di Cesare Previti -, perché la Cassazione ha escluso che le movimentazioni finanziarie al centro della vicenda Imi-Sir possano essere riconducibili anche alla vicenda del Lodo Mondadori''. L'altro legale dell'ex ministro della Giustizia, l'avvocato Giorgio Perroni ha seccamente commentato: ''Non condivido la requisitoria del Pg in fatto e in diritto''.

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09 gennaio 2007
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