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Impossibilitati a garantire la sicurezza dei cittadini

Il Sindacato di polizia esasperato: "Faremo una colletta tra i cittadini per mettere la benzina nelle auto"

17 ottobre 2011

"I veri indignati siamo noi poliziotti. Indignati contro i delinquenti che hanno trasformato una protesta pacifica nell'ennesima mattanza contro le forze dell'ordine, contro i cittadini e contro una città che tutto il mondo ci invidia come Roma. Indignati anche contro il governo che, appena due giorni fa, col Ddl stabilità, ha tagliato altri 60 milioni di euro alla sicurezza, proprio sui capitoli di bilancio dedicati all'ordine pubblico e alle missioni". E' quanto affermato da Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia.
"Oggi contiamo i feriti - ha detto Tanzi - e siamo stufi di dover stilare ogni volta questo triste bilancio. Si rafforzano, pertanto, le ragioni della nostra annunciata mobilitazione nazionale. Il 18 ottobre saremo noi ad essere pacificamente in piazza in tutte le città italiane per una iniziativa senza precedenti: chiederemo un contributo ai cittadini per acquistare carburante per i nostri automezzi. Siamo costretti a farlo perchè da qui a qualche tempo rischiamo di non essere più in grado di garantire la sicurezza dei cittadini. Al governo, al di là di tante belle parole di solidarietà, chiediamo fatti. Fatti concreti".

"Quel che è accaduto a Roma non è una novità, ma vorremmo che questa volta servisse a far sì che in futuro non si verifichino ancora situazioni di tale leggerezza e azzardo". Sono queste le parole di Franco Maccari, segretario generale del Coisp, il Sindacato indipendente di Polizia, all'indomani della manifestazione della guerriglia urbana a Roma. "Questa è ormai storia quotidiana", ha aggiunto Maccari, "colleghi feriti e sfiniti, dotazioni di servizio distrutte e non rimpiazzate, e in cambio? Semplice quanto incredibile: tagli, tagli, tagli. Uomini e donne in divisa costretti a turni e servizi che a momenti non riescono più a coprire, e in risposta solo tagli, tagli tagli". "Il nostro primo pensiero va a loro - continua Maccari - colleghi mandati per la strada in condizioni che tutti hanno potuto vedere, a svolgere servizi cui non si possono certamente opporre o sottrarre, a rischiare la vita per quei quattro soldi che il governo getta loro a fine mese come briciole". Un governo, insiste il segretario generale del sindacato, "che risponde a tutto questo con un'infamità dietro l'altra e che da soli pochi giorni ormai ha partorito l'ennesima indecente trovata con una bozza del Ddl stabilità che prevede nel biennio 2012-2013 una sforbiciata di 60 milioni di euro per le missioni di ordine pubblico e sicurezza del ministero dell'Interno". Per Maccari "è necessario far rendere conto a tutti che da subito avremo difficoltà oggettive a fronteggiare l'ordine pubblico, per la mancanza anche degli scudi dei reparti mobili che sono stati distrutti ieri, e che non è possibile cambiare per ovvi motivi di portafoglio, o più semplicemente per la mancanza della benzina nei mezzi. Non si può poi ignorare che nessuno, nessuno al mondo, continuerebbe imperterrito a restare fedele al proprio incarico pur svolgendo il lavoro gratis, come fanno colleghi e funzionari che devono restare in servizio senza un'ora di straordinario pagata fino a fine anno, come da recente disposizione ministeriale".
E incalza: "Bisogna che tutti sappiano che con il taglio delle missioni ci viene imposto di andare dove ci mandano ma senza che ci siano i soldi necessari e quindi obbligandoci pure ad anticipare le spese". "Italia Paese dei balocchi! Il Governo reclamizza la svendita dei poliziotti: vanno a farsi massacrare gratis e si pagano pure le spese! Ecco il nuovo slogan della cricca. Ci chiediamo per quanto sarà possibile andare avanti così", conclude. [Repubblica.it]

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17 ottobre 2011
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