Imprenditore messinese denuncia ''pizzo'' e i carabinieri arrestano sei persone
I carabinieri della sezione anticrimine del Ros coadiuvati dai militari dell'Arma di Barcellona Pozzo di Gotto hanno arrestato sei persone, ritenute affiliate al clan di Tortorici dei batanesi, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni. In manette sono finiti Vincenzo Armeli, 27 anni, Sebastiano Bontempo, 35 anni, Agostino Campisi, 46 anni, Salvatore Costanzo Zammataro, 25 anni, l'imprenditore Giuseppe Karra, di Alcara Li Fusi, 55 anni e Giuseppe Marino Gammazza, 36 anni, di Tortorici. L'operazione definita 'Batana' dal nome del clan è stata eseguita dopo la denuncia di un imprenditore edile di Terme Vigliatore.
L'uomo ha detto di essere stato avvicinato da un suo ex dipendente, Agostino Campisi, che gli aveva comunicato l'interesse della criminalità nel suo settore per avere dei subappalti nel tortoriciano. Gli estortori pretendevano che la ditta di uno di loro, l'imprenditore Giuseppe Karra, potesse avere dalla vittima almeno metà dei lavori di posa di fibre ottiche. Dopo le minacce in seguito la notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio, una persona, a volto coperto, si è introdotta negli uffici della azienda dell'imprenditore edile e ha messo a soqquadro l'appartamento sotto l'occhio delle telecamere a circuito chiuso, ma senza prelevare nulla come sfida nei confronti dell'uomo. I carabinieri hanno poi iniziato i pedinamenti, filmando egli incontri tra la vittima e gli estortori che lo minacciavano, e infine hanno arrestato i sei uomini su richiesta del sostituto procuratore della Dda Ezio Arcadi. [La Sicilia]