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IMU

L'Imposta Municipale Unica (ex ICI) sarà divisa in tre rate. Ma i Comuni insorgono

14 aprile 2012

"Ci sarà sicuramente" la divisione dell'Imu in tre rate. Lo afferma il relatore al decreto legge di semplificazione fiscale, Gianfranco Conte. A margine dei lavori della commissione Finanze alla Camera, il relatore annuncia inoltre che le sue proposte di modifica saranno presentate lunedì prossimo.
E' ancora da chiarire se la rateazione riguarderà solo le prime case o interesserà l'Imu in generale e i tempi dei pagamenti: "ci stiamo lavorando", dice Conte. Possibilità di sconti potrebbero riguardare le case affittate a canone concordato e per le dimore storiche. Tra le novità dovrebbe arrivare anche lo sblocco delle risorse per il trasporto pubblico locale e per l'edilizia scolastica, "frutto di un accordo tra Regioni e Governo", afferma il relatore. Nel provvedimento potrebbero entrare anche misure che riguardano il patto di stabilità interno e la questione degli energivori ma, vista l'estraneità di materia, "vedrò prima se c'è il consenso di tutti i gruppi".
Nessuno sconto, invece, per le abitazioni degli anziani che vanno a vivere nelle case di riposo: "Sono contrario perché - dice il relatore - rischiamo un problema sociale. Non vorrei che i figli mandassero i genitori negli ospizi per affittare le case in nero". Altro stop arriva anche sulle modifiche per le fondazioni bancarie: "non è vero che le fondazioni bancarie non pagano l'Imu, è un falso problema, quindi non ci saranno modifiche.

La proposta sulla rateizzazione scatena la reazione dell'Anci, l'associazione dei comuni italiani. "Se la rateizzazione sarà solo sulla prima casa non immagino grandi effetti - commenta il presidente Graziano Delrio - perché se rateizzano tra giugno, settembre e dicembre si anticipa un pezzo di dicembre e si posticipa un pezzo di giugno, se invece la rateizzazione riguarderà anche le seconde case avrà effetti devastanti e sarà molto, molto complicato. Questa ipotesi non può essere assolutamente presa in considerazione, pena il rischio di fortissime anticipazioni di cassa che i Comuni dovranno chiedere allo Stato".
"Basta prese in giro nei confronti degli anziani - commenta invece lo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati -, il governo dica la verità, ovvero che ha bisogno di fare cassa e che è disposto a mettere le mani nelle tasche delle persone più deboli".

Il tema Imu poi divide la maggioranza. Al segretario Pdl Angelino Alfano, che già da qualche giorno rilancia la necessità della rateizzazione e di un alleggerimento ("Crediamo che vi sia il rischio che la botta sulle famiglie italiane sia davvero pesante da gestire in una sola tranche e, quindi, crediamo che una rateazione del pagamento dell'Imu sia un sistema per aiutare il compito delle famiglie italiane"), risponde il leader del Pd, Pierluigi Bersani. "Avevamo proposto di alleggerire l'Imu e compensarla con una tassa personale sui grandi patrimoni immobiliari. Questa era la nostra proposta. Vogliamo riprenderla in mano? - si chiede - L'Imu, che è sgradevole, a questo punto va applicata. Alfano dice che bisogna graduarla? Figuriamoci".
Intanto Lunedì arriverà in Consiglio dei Ministri anche la delega fiscale: stop alle tre aliquote Irpef, revisione della tassazione di impresa, fondo per alleggerire le tasse con i frutti della lotta all'evasione e i risparmi dalle detrazioni. Sarebbero queste alcune delle novità che arriveranno con la riforma fiscale.
Gli emendamenti del relatore dovrebbero arrivare entro le 10 di lunedì, mentre alle 12 scade il termine per i subemendamenti; le votazioni dovrebbero iniziare alle 14. Intanto Pd e Pdl hanno già presentato una 'lista' di 76 proposte di modifica su cui concentrare l'attenzione. In particolare 32 emendamenti sono stati segnalati dal Popolo delle libertà e 44 dal Partito democratico.

E c'è chi è pronto alla "disobbedienza civile"... -  "La città di Agrigento è pronta alla 'disobbedienza civile' e a non rispettare il pagamento dell'Imu se prima non si pone rimedio al sistema di finanziamento pubblico dei partiti, viziato da carenze, controlli inefficienti e sterili sanzioni. Prima che siano i cittadini a pagare, chi li rappresenta deve sottostare a insindacabili regole di buon senso". E' quanto scrive il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, in una lettera aperta indirizzata al premier Mario Monti, con cui chiede la riforma del sistema di finanziamento pubblico dei partiti.
"In questo momento di difficoltà - scrive Zambuto - i rappresentanti istituzionali devono per primi dimostrare buon senso nella direzione di una più sana e corretta gestione del bene pubblico. Le vicende giudiziarie che coinvolgono la Lega dimostrano il contrario e fanno emergere, una volta di più, lo scarso senso di responsabilità dei rappresentanti politici". "Ad Agrigento, in soli cinque anni, abbiamo ridotto da 48 a 12 milioni il debito che pendeva sul bilancio pubblico. Lo abbiamo fatto senza che fossero i cittadini a farne le spese - come dimostra la recente elaborazione dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, da cui Agrigento risulta al penultimo posto della graduatoria tra tutte le città capoluogo d'Italia per i peso tributario locale - ma tagliando gli sprechi e le spese amministrative marginali, come le auto blu, gli incarichi e le consulenze. Inoltre, i consiglieri, gli assessori ed il sottoscritto hanno dimezzato la propria indennità, producendo un risparmio di mezzo milione di euro". "Per questo - conclude Zambuto - nel caso non si avveda nessun segnale in tal senso, la città di Agrigento sarà pronta alla 'disobbedienza civile' e a non rispettare i sacrifici imposti da un'agenda che prescrive maggiori tasse per i cittadini".

"Salassata Imu" in arrivo per le imprese" - Con l'Imu le imprese manifatturiere artigiane e quelle industriali pagheranno quest'anno oltre 1.500 euro in più all'anno per ogni azienda. Andrà invece un po' meglio per gli uffici e per i negozi commerciali. Per i primi l'aumento medio in capo agli studi professionali sarà di 949 euro, per i secondi il maggior prelievo che graverà sui commercianti sarà di 569 euro.
E' la denuncia che giunge dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha curato uno studio sugli effetti economici che l'Imu provocherà sui bilanci delle aziende italiane. "Complessivamente l'applicazione dell'Imu provocherà una salassata che rischia di mettere in ginocchio l'intero sistema produttivo Paese", dice Bortolussi.
Secondo quanto previsto dalla nuova normativa, l'Imu, a partire da quest'anno, sostituirà l'Ici sugli immobili strumentali (vale a dire i negozi commerciali, i laboratori artigianali, gli uffici e i capannoni industriali). Alla luce di questo cambiamento legislativo, la Cgia ha voluto capire quale sarà l'eventuale aumento/diminuzione delle tasse in capo alle imprese proprietarie degli immobili in cui vengono svolte le attività imprenditoriali. Per fare questa comparazione, sottolineano dalla Cgia, si è ipotizzato che nel 2012 l'aliquota Imu, applicata agli uffici, ai negozi commerciali o ai capannoni produttivi presenti su tutto il territorio nazionale, sarà del 7,6 per mille (così come previsto dal decreto sul federalismo fiscale ). Per l'Ici, invece, si è deciso di far ricorso all'aliquota media nazionale applicata dai Comuni nel 2009, ovvero il 6,4 per mille. Inoltre, si è tenuto conto anche della rivalutazione dei coefficienti moltiplicatori che verranno applicati alle rendite catastali che, per effetto del decreto "Salva-Italia", sono passati da 34 a 55 per i negozi e le botteghe, da 50 a 80 per gli uffici e gli studi privati, da 100 a 140 per i laboratori artigianali e da 50 a 60 per i capannoni industriali e gli alberghi. Prendendo in considerazione solo gli immobili produttivi di proprietà delle aziende, anche se tra quelli di proprietà delle persone fisiche ci sono molti piccoli imprenditori artigiani, commercianti o liberi professionisti, l'applicazione dell'Imu, rispetto alla situazione odierna, darà luogo ad un aggravio della tassazione su questi immobili per un valore complessivo di 1,57 miliardi di euro (pari ad un aumento medio per ciascuna azienda di 1.159 euro l'anno) così suddiviso: 219,5 milioni di euro in capo ai negozianti (aumento pro azienda pari a 569 euro); 262 milioni di euro tra i liberi professionisti (+949 euro per ciascun proprietario); 1,09 miliardi di euro tra gli industriali e gli artigiani (incremento annuo per ciascun imprenditore pari a 1.566 euro).

"Il risultato di questa nostra simulazione - conclude Bortolussi - è condizionato dalla scelta dell'aliquota da applicare su tutta la platea degli immobili ad uso strumentale presenti nel Paese. La decisione di far coincidere l'aliquota applicata in questo caso/studio con quella ordinaria del 7,6 per mille ci è sembrata la più equilibrata. Il risultato emerso da questa elaborazione ha confermato la grande preoccupazione sollevata in questi giorni da molti osservatori, ovvero che lo scambio tra l'Ici e l'Imu rischia di non portare alcun vantaggio alle imprese. Fortunatamente, sembra che per le attività agricole siano previste delle novità che alleggeriranno il peso della nuova imposta. Pertanto, c'è la necessità anche per gli altri settori produttivi di rivederne l'impatto economico".

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica.it, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ign]

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14 aprile 2012
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