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In 5 anni 141mila lavoratori immigrati sono tornati nel ''sommerso''

Da un recente studio effettuato dal Censis sul ritorno al ''nero'' dei lavoratori stranieri

20 giugno 2008

Il lavoro delle badanti, le donne straniere che nelle degli italiani si occupano di bambini, di anziani e di non autosufficienti, vale 10 miliardi di euro l'anno. Ma dal 2004 al 2007 si è registrato un calo drastico degli immigrati impegnati nei servizi alle famiglie, un -20,8%, "segno di un probabile ritorno al 'nero'". Nel giro di soli 5 anni, dal 2002 al 2007, 141mila lavoratori immigrati, residente in maniera regolare in Italia, sono "spariti" nel nulla, o meglio, sono tornati nel "sommerso".
A denunciarlo è la ricerca del Censis "Il sociale non presidiato", presentata recentemente.

L'istituto di ricerca ha rileva che "il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali. Stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività".
Rispetto ai 646 mila stranieri regolarizzati nel 2002 (anno nel quale avevano usufruito di due importanti provvedimenti di regolarizzazione), il Censis afferma che cinque anni dopo erano 505 mila coloro che avevano ancora un lavoro ed erano regolari.
Di questi il 60% si è trasferito in un'altra provincia di lavoro. Più di 88 mila si sono sposati. Per i ricercatori, questo è segno di una "grande vitalità, ma la riduzione del 22% di immigrati regolarizzati, certamente non usciti dall'Italia, indica che sono finiti nell'economia sommersa, a testimoniare la scarsa capacità del sistema sociale di includerli".
L'indagine ha fatto l'analisi in generale delle funzioni del welfare, sottolineandone l'inaguatezza. Alle famiglie italiane è destinata una spesa sociale pari appena all'1% del Pil. Il 59% degli italiani ritiene che oggi non si fanno figli perché i redditi familiari sono troppo bassi, il 27% sottolinea che si è troppo presi da se stessi, il 24% fa riferimento all'assenza di servizi di supporto alle famiglie, il 23% indica che si lavora troppo e non c'è tempo per pensare ad altro, mentre il 18% segnala la paura associata alla responsabilità di educare e crescere i figli.

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20 giugno 2008
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