In affari con Riina e Messina Denaro
La Dia di Messina ha sequestrato beni per 25 milioni ad un imprenditore sospettato di contatti con clan mafiosi
La Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni e quote societarie per un valore di circa 25 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Messina a carico dell'imprenditore Francesco Scirocco, 45 anni, di Gioiosa Marea (ME). L'uomo è sospettato di contiguità con esponenti di spicco del clan mafiosi della fascia tirrenica della provincia di Messina. La misura di prevenzione patrimoniale scaturisce dalla proposta avanzata dal direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Generale Antonio Girone, integrata dalle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. L'inchiesta della Procura ricostruisce l'ascesa imprenditoriale di Scirocco, sottolineando l'esistenza di un forte profilo sperequativo tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati.
Secondo gli investigatori Francesco Scirocco era in affari con Totò Riina e con l'attuale capo di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. Scirocco era attivo nel settore delle energie alternative ed era subentrato all'imprenditore Vito Nicastri nel Consorzio Sta. A Nicastri, recentemente, la Dia aveva sequestrato beni per 1,5 miliardi di euro (LEGGI). Scirocco, coinvolto nell'operazione Icaro, indagine dalla quale la sua posizione è stata comunque archiviata, è secondo gli inquirenti legato al clan dei Bontempo Scavo di Tortorici e a quelli di Barcellona Pozzo di Gotto. L'imprenditore sarebbe anche stato il mandante di due tentati omicidi che avevano come obiettivi due avvocati. Tra i beni sequestrati oggi a Scirocco, numerosi conti correnti, quattro auto di lusso, tra cui una Ferrari F40 e una Lamborghini, un'imbarcazione di 12 metri e società operanti nel settore edile. [ANSA]