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In Afghanistan la Nato rischia di fallire rovinosamente. L'accusa del capo del Pentagono Robert Gates

11 febbraio 2008

"I paesi che partecipano alla missione hanno raggiunto i loro obiettivi, ma la Nato nel suo complesso non lo ha fatto". Il futuro della missione Nato in Afghanistan deciderà la stessa sopravvivenza dell'Alleanza atlantica ma, soprattutto, una eventuale vittoria dei Taleban potrebbe dar vita a una spirale di violenza e terrorismo a livello mondiale che nessun Paese dovrebbe sottovalutare.
Il Segretario della Difesa Usa, Robert Gates, non ha usato mezzi termini, per spiegare i rischi di una sconfitta della Nato in Afghanistan.
Parlando alla 44/ma conferenza sulla sicurezza internazionale tenuta a Monaco di Baviera, il numero uno del Pentagono è stato chiaro: "Non dobbiamo e non possiamo diventare un'alleanza atlantica a due velocità, con quelli che combattono e quelli che non combattono", ha detto, sottolineando che un "simile sviluppo, con tutte le sue implicazioni per la sicurezza collettiva, di fatto distruggerebbe l'alleanza".

Il riferimento è alle forti resistenze di molti membri Ue della Nato ad inviare truppe da combattimento nel Sud dell'Afghanistan, cioé nella regione più pericolosa del Paese. Nei giorni scorsi, la Germania ha respinto le richieste Usa/Nato in questo senso, osservando che nessuno a Berlino ha intenzione di cambiare il mandato parlamentare della missione militare in Afghanistan. Ma Gates ha insistito: "Negli anni a venire, la credibilità della Nato dipenderà dalla nostra performance attuale". E poi: "Nella Nato, alcuni alleati non dovrebbero avere il lusso di optare solo per la stabilità e le operazioni civili, costringendo gli altri alleati a farsi carico di una parte sproporzionata dei combattimenti e delle perdite di vite umane".
E Gates non ha nascosto i suoi timori: "Mi preoccupa il fatto che un numero consistente di persone su questo continente non comprenda l'ampiezza della minaccia (della situazione in Afghanistan) sulla sicurezza dell'Europa", ha detto durante il suo intervento, dal titolo 'Il futuro sviluppo dell'Afghanistan'.

Il Segretario della Difesa statunitense ha inoltre esortato i paesi membri della Nato a darsi un codice di addestramento standardizzato per le proprie truppe impegnate in missioni militari e civili in Afghanistan, in modo da affrontare il nemico con maggiore efficacia. "E' chiaro che abbiamo bisogno di norme comuni in materia di addestramento per tutti coloro che vanno in Afganistan", ha osservato. “Un addestramento standardizzato - ha aggiunto - è necessario non solo per le truppe da combattimento impegnate in operazioni anti-insurrezione, ma anche per i civili che lavorano nei gruppi di ricostruzione provinciale della forza internazionale (Isaf) o per gli istruttori militari che inquadrano l'esercito afgano”.

In attesa del prossimo summit della Nato a Bucarest ad aprile, diventano più insistenti le voci secondo cui la Germania starebbe pensando di aumentare di 1.000 unità - fino a 4.500 - il limite massimo di soldati da destinare all'Afghanistan e di allargare il loro raggio d'azione anche all'Ovest del Paese (oltre che al Nord, dove operano adesso). Nonostante le prese di distanza ufficiali, infatti, anche l'agenzia stampa tedesca Dpa - dopo il settimanale Der Spiegel - riporta che Berlino sta valutando questa possibilità.

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11 febbraio 2008
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