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In ascesa il mercato della pedopornografia in rete. Dal primo rapporto del 2007 di Telefono Arcobaleno

11 maggio 2007

Telefono Arcobaleno, l'associazione che da undici anni lotta al fianco delle polizie nazionali e internazionali contro la pedofilia e la pedopornografia in internet, ha presentato il 9 maggio scorso il rapporto sulla pedofilia on line relativo ai primi quattro mesi del 2007.
Preoccupanti i dati raccolti, che denunciano il preoccupante allargamento del fenomeno e l'aumentato pericolo che corrono i minori.
E' ripreso a crescere il numero di siti pedofili dopo la lieve diminuzione registrata nel 2006. ''La produzione e la diffusione di pedopornografia è in aumento, dalle 1.260 segnalazioni di Telefono Arcobaleno del mese di gennaio 2007, si è passati alle oltre 2000 di aprile'', ha sottolineato il presidente dell'associazione, Giovanni Arena.
Rimane elevatissimo il numero di frequentatori di siti pedofili, in prevalenza, statunitensi, tedeschi, russi, giapponesi, francesi, italiani, olandesi, svizzeri. In Italia, Milano si attesta come la capitale della pedofilia on line.

Il pedo business affina e muta continuamente metodi e tecnologie di azione e di dissimulazione.
Telefono Arcobaleno è l'organizzazione che ha adeguato, nel tempo, gli strumenti di contrasto all'evolversi del fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori ad opera di vere e proprie organizzazioni criminali internazionali. 
Un sito pedopornografico a pagamento genera un numero spaventoso di visitatori ogni giorno: da 7000 fino a 20.000, questo dato,  incrociato con l'incremento dei prezzi degli abbonamenti ai siti illegali, fornisce una chiara dimensione del turpe mercato: abbonamento per film 500 dollari prezzo medio (circa 30 film); abbonamento per foto  80 dollari prezzo medio (alcune centinaia di foto).

Il presidente di Telefono Arcobaleno ha anche sottolineato che: ''Aumenta la contaminazione quotidiana di spazi e servizi internet del tutto estranei alla comunità pedofila, questi siti vengono inquinati sistematicamente dalla promozione di siti pedofili a pagamento attraverso l'utilizzo, con sempre maggiore intensità, di ''masked files'' ovvero filmati o serie di foto, contenuti in file dissimulati e protetti, pubblicati poi nei moltissimi e multiformi servizi di storage presenti in internet e resi noti, con un passaparola virtuale, a sua volta protetto e nascosto''.
I pedofili, infatti, utilizzano tutti i mezzi possibili sulla rete anche per conferire validità alle loro azioni, ed è proprio in questo pericoloso contesto, che si inquadra il preoccupante sviluppo e la divulgazione della cosiddetta ''cultura pedofila in rete''.  Esistono oggi interi server riservati ai BOYLOVERS e alla promozione della relativa ''cultura''. Sotto l'apparente veste di  spazi web in difesa dei diritti dei minori, si sostiene l'inaccettabile ''diritto'' del bambino al libero consenso al rapporto sessuale con adulti.

- Il rapporto completo di Telefono Arcobaleno (PDF)

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11 maggio 2007
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