In corsa i big del turismo per acquistare o gestire i beni della Regione
E spuntano i grandi nomi del turismo e dell'economia.
Dal Club Mediterranée, alla ricerca di siti per strutture turistico-alberghiere, alla Pirelli, interessata ad aree industriali da riconvertire.
Ma c'è anche il World Trade Center di New York che offre la sua consulenza per la realizzazione di grossi centri commerciali; e ancora la statunitense Jp Morgan Fleming e la Commercial Bank of Greece di Atene. Tutte a caccia di buone occasioni da offrire ai propri investitori.
La londinese Burrows Cave International punta invece a immobili da trasformare in complessi cinematografici.
E la Regione cosa è disposta a cedere?
Nel mini-elenco di beni da affidare in gestione, presentato ad una recente fiera specializzata nelle attività immobiliari, figurano, tra gli altri, il Fondo Uditore di Palermo, destinato al centro direzionale della Regione, il teatro popolare di Sciacca, l'enopolio di Marsala, quello di Aci Castello, il Villaggio Mosè di Agrigento, il mercato ortofrutticolo di Caltanissetta e il Borgo rurale di Custonaci.
Solo un assaggio del tesoro della Regione di cui, per la verità, non esiste ancora un quadro attendibile, se non una stima approssimativa che ipotizza la cifra di circa 2.700 beni.
Frattanto è stato affidato all'Agenzia del demanio l'incarico per radiografare il portafoglio immobiliare di proprietà della Regione.
L'Agenzia raccoglierà tutte le informazioni sul patrimonio della Regione che potrà dunque decidere cosa fare dei suoi beni.
Intanto, da una prima lista di beni disponibili, un centinaio di edifici piuttosto secondari, la Regione conta di ricavare più o meno 100 milioni di euro.
Ed è solo l'inizio.