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In Europa ci sono troppi rifiuti elettrici ed elettronici. Ogni cittadino ne produce 14 kg l'anno

Scadute le direttive unitarie in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

13 ottobre 2004

Nuovi rifiuti aumentano. Nell'Unione Europea i rifiuti elettrici e elettronici sono aumentati tre volte più rapidamente degli altri tipi di rifiuti urbani.
Ogni cittadino europeo ne produce in media 14 chili all'anno, tra televisioni, lavatrici e lavastoviglie, cellulari, condizionatori e tutti gli altri simboli del progresso.

I termini per la trasposizione nelle normative nazionali degli Stati comunitari, delle due direttive comunitarie in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono scaduti.
Si tratta di due provvedimenti cruciali per la tutela ambientale: un volume formidabile di sostanze a alto rischio, contenute nei dispositivi elettrici ed elettronici, in assenza di una normativa specifica viene indirizzato in discarica o destinato all'incenerimento, liberando inquinanti che contaminano aria, acqua suolo e che possono avere ripercussioni gravi sulla salute. Insieme a quelli elettrici ed elettronici vengono 'rottamati' materiali pericolosi, metalli pesanti, veleni che finiscono tra i rifiuti urbani, costituendone la componente a più alto impatto ambientale.

Le due direttive impongono ai produttori di progettare e fabbricare le loro apparecchiature in modo da facilitarne il riutilizzo e il riciclaggio, abbattendo, fino a ridurla totalmente, la presenza di metalli pesanti, come piombo e cadmio.
Sono a loro carico le spese di raccolta e di recupero e riutilizzo dei materiali.

Finora solo la Grecia ha rispettato la tabella di marcia, recependo i due provvedimenti.
Il nostro Parlamento con la legge Comunitaria 2003 ha delegato il Governo all'emanazione dei decreti legislativi di attuazione delle due direttive, che sono in via di predisposizione, mentre la Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha voluto condurre una ricognizione sulle problematiche che si pongono per l'applicazione delle nuove normative.
Le indicazioni hanno identificato che le maggiori difficoltà si pongono sul versante organizzativo e in particolare sulle procedure e modalità relative alla raccolta separata.

La Commissione ritiene che produttori e distributori debbano essere chiamati a definire in collaborazione con le amministrazioni locali sistemi di raccolta che prevedano la realizzazione di centri di raccolta a livello di ambiti territoriali ottimali, garantendone la gratuità, la disponibilità e un accesso facilitato a tutti cittadini. Secondo la Commissione, inoltre, in sede di definizione delle norme di attuazione dovrà essere data una particolare enfasi alle attività di prevenzione nella fase di costruzione e alla pericolosità delle sostanze contenute, con la fissazione di target quantitativi, qualitativi e temporali.
Il rispetto di queste direttive europea, dovrebbe portare a un risparmio energetico stimato di 2,8 milioni di tonnellate di petrolio.

Sempre a proposito di riutilizzo e riciclo dei rifiuti elettrici e elettronici ambiente, a Milano sono stati assegnati i premi Ecohitech 2004, un riconoscimento alle imprese dell'elettronica, dell'elettrotecnica e dell'informatica, che si sono distinte per l'eco-compatibilità dei loro progetti.
Nella categoria prodotti sono stati premiati: la Electrolux, per una lavatrice a bassi consumi di energia, acqua e detersivo, con tempi ridotti di lavaggio e facilmente disassemblabile a fine vita e la Daikin, per un climatizzatore fisso a tecnologia Inverter ad alto risparmio energetico, che riduce le emissioni di CO2 del 60%.

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13 ottobre 2004
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