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In Iraq è grande emergenza umanitaria. Ma per Bush la guerra deve durare ancora a lungo

31 luglio 2007

Le battaglie continue, gli attentati e i kamikaze, rischiano di far dimenticare l'emergenza umanitaria che attanaglia l'Iraq. L'organizzazione non governativa inglese Oxfam ha denunciato recentemente che sono almeno otto milioni le persone che hanno bisogno urgente di aiuto.
Secondo un loro rapporto presentato ad Amman, capitale della Giordania, nazione confinante con l'Iraq  e che in questi anni ha visto migliaia di profughi rifugiarsi nei suoi territori, i dati sulla situazione umanitaria sono drammatici: il 28 per cento dei bimbi è malnutrito, il 15 per cento degli iracheni fa fatica a trovare abbastanza da mangiare e ben il 70 per cento soffre per la mancanza cronica di acqua potabile. Il 43 per cento degli iracheni, continua il rapporto, ''soffrono di povertà assoluta''. E sono almeno otto milioni le persone che hanno bisogno urgente di aiuto, tra cui due milioni di rifugiati che hanno lasciato il paese e altrettanti sfollati che si trovano in Iraq.

La situazione, spiega la ong, si è deteriorata sempre più dall'intervento degli Stati Uniti contro il regime di Saddam Hussein, iniziato nel 2003. Molte associazioni umanitarie internazionali, infatti, hanno dovuto limitare la loro presenza sul territorio per questioni di sicurezza mentre le ong locali si trovano in difficoltà ad accettare aiuti che arrivano da paesi che hanno truppe schierate in Iraq. La malnutrizione infantile, per esempio, è passata dal 19 per cento del 2003 al 28 per cento di oggi.
Inoltre, spiega il direttore della Oxfam, Jeremy Hobbs, il fatto che le istituzioni irachene siano divise e lente significa che ''ci sono grossi limiti a quello che l'impegno umanitario può fare''.
''La terribile violenza in Iraq - continua Hobbs - fa dimenticare la crescente crisi umanitaria. La malnutrizione tra i bambini è drammaticamente aumentata e i servizi basilari, rovinati da anni di guerra e sanzioni, non bastano ai bisogni del popolo iracheno''. Per questo, sottolinea la Oxfam, le Nazioni Uniti e i donatori internazionali possono e devono fare di più: ''Se i bisogni essenziali sono negati, questo destabilizzerà ancora di più il paese''.

Dati che sembrano non interessare né il presidente americano George W. Bush, né il premier britannico Gordon Brownche, in questi giorni opsite a Camp David. Durante l'incontro avuto domenica scorsa con la stampa, Bush nel corso della conferenza stampa congiunta con Brown, ha ribadito che: ''La guerra in Iraq durerà a lungo''. ''Ci sono stati passi avanti e ovviamente anche passi indietro''. Già, è la guerra...

- I bambini iracheni stavano molto meglio sotto il regime di Saddam Hussein

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31 luglio 2007
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